«Il 2024 doveva essere l’anno dello Sport per l’isola d’Ischia e per tutti i comuni che avevano aderito al progetto “Flegra, Comunità Europea dello Sport per l’anno 2024”. Eppure penso sia stato l’anno peggiore per il mondo dello Sport sulla nostra Isola, almeno per quanto riguarda la fruibilità delle strutture sportive». Inizia così l’amaro atto d’accusa di Vito Iacono, presidente del Forio Basket e consigliere comunale di minoranza di Forio che punta il diti contro le istituzioni isolane ad ogni latitudine e longitudine. L’esponente politico infatti va già duro e spiega: «A Forio le uniche due palestre scolastiche sono chiuse, i campetti playground inutilizzabili, il palazzetto dello sport indisponibile per tutta l’estate, per non parlare dei due campi sportivi, a Panza con l’area esterna dominata da una puzza insopportabile perché destinata alla trasferenza su gomma dei rifiuti, il “Salvatore Calise” ormai da mesi un cantiere votato al degrado ed all’abbandono, terreno di gioco compreso. Ma come si dice, se Atene piange, Sparta non ride. Se pensiamo a quello che accade negli altri comuni, a cominciare da quello di Ischia che tra piscina e stadio, è un disastro».
Un’analisi impietosa quella di Vito Iacono che prosegue così: «Ma quello che emerge è che manca una cultura sportiva, fatte le pochissime dovute eccezioni, manca passione vera, manca la consapevolezza dell’importanza dello Sport nel processo di crescita delle future generazioni, la pratica dello sport per la tutela della salute, lo sport come occasione di promozione turistica, lo sport volano di incontri e di conoscenza. Basta andare su di un qualsiasi motore di ricerca per trovare in giro per l’Italia progetti e realizzazioni per milioni e milioni e milioni di euro finanziati dalle diverse misure del PNRR per realizzare piscine, palazzetti dello sport, palestre, stadi. Qui si balbettano solo poche idee. Ma veramente per molto, molto poco si potrebbero realizzare una piscina (nello spazio retrostante il palazzetto dello sport), una palestra polivalente davanti alla scuola media, una tendostruttura che copra il campetto playgrond storico di Panza, ecc. Ma nel silenzio assordante di quasi tutti, compresi molti operatori del mondo dello sport, complici e conniventi con il loro silenzi, degli operatori del mondo della scuola, dei cosiddetti tifosi, non succede niente e quello che accade peggiora la situazione. Spero in un convinto risveglio delle coscienze, almeno da parte degli Uomini di Sport che un tempo erano ben altra cosa». In fondo, non è forse vero che la speranza è l’ultima a morire?