AMARCORD Via Roma a Procida nel 1964

Questa eccezionale immagine del fotografo napoletano Riccardo Carbone, scattata il 7 settembre del 1964, immortala la bellissima Via Roma a Procida, quando l’estate cominciava a cedere il passo all’autunno.

Sull’arteria pulsante del porto, il mondo sembra rallentare il suo respiro in un abbraccio calmo e sereno.

In primo piano, gozzi di legno, testimoni silenziosi di avventure in mare, riposano a terra con le loro chiglie robuste ed i fianchi segnati dal sole e dal sale.

Cordami intrecciati adornano le prue come ghirlande d’onore, mentre il legno, plasmato dal tocco di abili artigiani, brilla sotto il velo del cielo settembrino.

Nella quiete di questo quadro, i bambini rappresentano le uniche note vivaci di una melodia allegra; giochi innocenti e risate che fluttuano nell’aria come soffici piume. Si arrampicano sui gozzi come piccoli esploratori in cerca di avventure; le loro figure animate di vita sembrano pennellate di gioia su una tela imbevuta di ricordi.

La bambina in primo piano, tendendo la mano, sembra invocare la tua presenza; ti invita a partecipare ai giochi con gli altri piccoli, come se volesse guidarti indietro nel tempo, a riscoprire l’infanzia.

In fondo, l’antica chiesa di Santa Maria della Pietà e San Giovanni Battista veglia, con le sue cupole imponenti che si stagliano fieramente contro il cielo, come un faro spirituale che segna il ritmo lento e profondo della vita isolana.

A sinistra, Capo Miseno, distante ma presente, incornicia la scena con la sua sagoma che racchiude leggende e miti del mare; un guardiano di pietra all’ingresso di un mondo sospeso tra sogno e realtà.

La vita quotidiana scorre sulla Via Roma, tra il passaggio di qualche triciclo d’epoca ed i passanti che percorrono la strada con andatura meditata, quasi rispettosa della sacralità di quell’attimo di tempo che si stava cristallizzando in quell’istante.

Questa fotografia cattura non solo un momento, ma l’essenza di un’epoca che vive ancora nei ricordi e nei sogni di chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo cammino con quello di Procida, un’isola dove il tempo sembra danzare al ritmo del cuore e la nostalgia diventa un dolce compagno che ci ricorda la bellezza delle piccole cose, dell’infanzia e della semplicità.

PASQUALE MANCINO

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