CRONACA

Altri due morti per anoressia, la rabbia dell’associazione Artemisia

Paolo Massa ricorda altre due vite spezzate per i disturbi del comportamento alimentare sottolineando una volta di più l’evidente vacatio legislativa nel settore

Il Presidente dell’Associazione Artemisia – Una Voce per l’Anoressia, Prof. Paolo Massa, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ieri Bianca Maria Angeloni, 35 anni, in provincia di Macerata. Tre giorni prima, Lea Ponara, 20 anni, nel bolognese. In breve tempo, l’ultima settimana ci ha “regalato” altre due vittime dell’anoressia nel pieno fiore dei loro anni. Per chi, come noi dell’Associazione Artemisia, si impegna da cinque anni contro i disturbi del comportamento alimentare per cercare di cambiare un imperdonabile stato di cose a livello burocratico sanitario, si tratta dell’ennesima amara sconfitta. Ma più d’ogni altro rammarico, vi è il danno annoso di dover continuare ad assistere ad episodi narrati da chi ci è passato in prima persona che dimostrano a chiare lettere quanto il Sistema Sanitario Nazionale sia ancora distante anni luce dalla conoscenza -prima che dell’adozione- di quelli che potrebbero e dovrebbero essere i primi passi verso una possibile soluzione del problema.

Ancora oggi, sapere che un medico di una struttura ospedaliera pubblica, dinanzi ad una figlia portata in ospedale per i sintomi chiaramente connessi all’anoressia, possa giungere ad una risposta del tipo: “Torni quando è peggiorata!”, rappresenta una beffa assolutamente inaccettabile per un genitore che, di lì a pochi giorni, sua figlia l’avrebbe persa per sempre. Restiamo silenti nel rispetto di questi ulteriori due lutti, ma appena il tempo necessario per ribellarci con tutta la nostra forza ad un sistema sanitario che, almeno per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare, in Italia fa acqua da ogni parte. Così come, senza esitare ulteriormente, il mondo delle associazioni che si occupano dei DCA devono comprendere l’inutilità delle singole iniziative tra i social network e i mezzi d’informazione, passando alle vie di fatto per rappresentare l’insostenibilità di questo quadro drammatico.”

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