All’IIS “C. Mennella” un nuovo indirizzo di studi su sanità e assistenza sociale
Gianluca Castagna | Ischia –Una buona notizia per la scuola isolana. Ma anche per un settore, quello della sanità, che rappresenta un nodo fondamentale della nostra economia e del nostro sistema sociale. Non ci accorgiamo abbastanza della bontà di ciò che abbiamo in Italia finché non abbiamo a che fare con i sistemi sanitari all’estero: tra assicurazioni private costosissime, medici che devono fatturare sulla pelle dei “clienti” e padri di famiglia che, perdendo il lavoro, restano senza copertura sanitaria, il nostro è ancora un sistema che, pur tra mille problemi, vale ancora la pena difendere e rafforzare.
Nel 40esimo anniversario del Sistema Sanitario Nazionale anche la scuola isolana prova a dare il suo contributo. E’ stato presentato nei giorni scorsi, nella nuova sede ischitana dell’Istituto Tecnico “Cristofaro Mennella”, un nuovo percorso di studio: l’Indirizzo Professionale per i Servizi Socio-Sanitari. A partire dal prossimo anno scolastico (ma le iscrizioni sono già aperte) l’offerta formativa diventa più ampia per tanti ragazzi e ragazze interessati, nel loro futuro (nemmeno così lontano), a organizzare e attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale.
Cosa impara chi si iscriverà a questo corso di studi? Quali competenze acquisisce in un settore caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione o da una frammentazione delle colonne portanti del welfare, e che pertanto richiede più interventi e più figure professionali?
In primo luogo saper collaborare e rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio. E concorrere così a predisporre e attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità. Soprattutto nel Sud Italia, dove esiste un enorme bisogno di queste figure perché il disagio sociale, e le problematiche anche sanitarie che genera, sono in crescita. E riguardano tutte le fasce d’età, dai piccoli agli anziani.
Un diploma professionale per servizi socio-sanitari permetterà di rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati per orientare l’utenza verso strutture idonee; di contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione, della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone. Così come si impareranno le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale. Lo si farà – ha spiegato la Dirigente scolastica del “Cristofaro Mennella” Prof.ssa Giuseppina Di Guida – «in contesti reali nei quali gli studenti andranno concretamente ad operare. Per i suoi indirizzi storici, questo istituto ha sempre dato molto spazio a esperienze come stage, alternanza scuola lavoro in rapporto al territorio, e lo faremo ancora di più con questo indirizzo che ha il compito di formare operatori specializzati nel settore dell’assistenza, della cura e della progettazione di intervento di sostegno alle persone in difficoltà. Già a partire dal secondo anno, invieremo i nostri studenti nei contesti professionali dove poter osservare come si lavora e capire se quel settore risponde alla loro vocazione oppure se devono specializzarsi e orientarsi verso altre direzioni.»
Un campo con sbocchi professionali, in verità, più ampi di quanto si possa pensare: uffici del Comune nel settore di assistenza sociale, scuole di ogni ordine grado per supporto all’inclusione, presso asili nido in qualità di educatore, nelle ludoteche in qualità di animatore educativo, nelle case famiglie per minori, nelle cooperative sociali presenti sul territorio che si occupano di mediazione culturale con gli stranieri, negli ospedali per l’aspetto di supporto ai medici o infermieri, ma anche a livello organizzativo dei diversi settori, o come assistente negli studi medici.
Al termine degli studi, della durata di cinque anni, l’allievo conseguirà un diploma immediatamente spendibile nel mondo del lavoro o potrà accedere a tutte le facoltà universitarie, in particolare Scienze infermieristiche, Ostetricia, Medicina, Tecnico della riabilitazione (fisioterapista), Scienze della formazione primaria, Scienze dell’educazione, Psicologia, Sociologia, Servizi sociali.Si tratta di sbocchi in campi professionali dove già adesso esistono delle carenze di organico che, in un futuro molto prossimo, avranno bisogno di essere colmate. L’anomalia del sistema italiano, del resto, risiede anche nel rapporto tra il numero dei medici e delle altre professioni socio-sanitarie. Esiste un’esigenza di modernizzazione che altri Paesi hanno già intrapreso prima di noi e che siamo molto timidi nell’affrontare (e risolvere). Ecco perché va salutata con entusiasmo la nascita di questo indirizzo di studi che, sul territorio, si occuperà della formazione di figure professionali socio-sanitarie.
Un entusiasmo condiviso anche dai relatori intervenuti alla presentazione del corso, nella nuova sede del “C. Mennella”: il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino; il Sindaco di Casamicciola Terme Giovan Battista Castagna; la dott.ssa Carmela Aiardo Esposito, Direttrice sanitaria Distretto Sanitario 36; la dott.ssa Concetta De Crescenzo Responsabile Servizi Sociali Associati Comune di Ischia; dott. Raffaella Piro, Responsabile professioni sanitarie; dott. Teresa D’Alterio, Responsabile ufficio socio sanitario; dr.ssa Letizia Marcellino Referente Ufficio Relazioni con il Pubblico U.R.P. ASL Napoli 2 Nord.
«Questa formazione non fa altro che corrispondere ai bisogni della vita reale e alle nostre gestioni quotidiane di lavoro» ha confermato la Direttrice sanitaria Aiardo Esposito. «Siamo disponibili a creare tavoli di lavoro con i ragazzi che saranno in formazione, fare delle simulazioni nella gestione dei casi, portarli sul campo per avviarli su quello che è il tessuto reale sul quale ci muoviamo e dove esiste una forte domanda di certe figure professionali. L’invecchiamento della popolazione vuol dire anche invecchiamento del personale. Non ci sono più giovani che fanno questi lavori, quindi ben venga la loro formazione.»
«In questi anni – ricorda la De Crescenzo – siamo riusciti, pur con grande fatica, a dare un senso ai bisogni del cittadino: abbiamo aperto le coabitazioni, case alloggio per psichiatrici, assistenza domiciliare integrata, assistenza per disabili. A queste risposte non si affianca la disponibilità dei giovani, i quali non si avvicinano a queste professioni. Abbiamo grandi difficoltà a trovare degli operatori specializzati, operatori sociosanitari assunti dalle cooperative. Oggi le cooperative sono esterni al territorio dell’isola di Ischia, perché non si trovano operatori capaci che hanno voglia di costruire il futuro mettendosi loro stessi in gioco e creando un’associazione che possa in qualche modo dare ulteriore risposta al territorio. Il campo dei servizi socio-sanitari rappresenterà il futuro, spero che questo indirizzo di studi possa far capire la valenza e l’importanza di un settore cruciale per il territorio. E’ impossibile dividere il sociale dal sanitario, perché le risposte dovranno camminare di pari passo.
Pensare che la questione socio-sanitaria sia solo una questione di diritti di cittadinanza è del tutto miope: la filiera della salute, al lordo dell’indotto, rappresenta il 10,7% del prodotto interno lordo e il 10% per cento dell’occupazione nazionale, confermandosi come la terza industria del Paese, seconda solo a quella alimentare ed edile. Qui, però, non ce ne siamo accorti.
«Nel panorama delle professioni socio-sanitarie sull’isola di Ischia siamo rovinati» commenta Raffaella Piro. «Tre anni fa abbiamo fatto una mobilità regionale: su 1700 candidati che hanno partecipato come infermieri solo 12 erano isolani. Esiste una difficoltà enorme a sostituire il personale. E lo vorremmo isolano, perché altrimenti il problema dell’insularità non riusciamo mai a risolverlo se poi non abbiamo professionisti in loco. E sempre più difficile riuscire a garantire i servizi sull’isola d’Ischia, ma anche sull’isola di Procida che è piccola, ma ha gli stessi diritti di tutte le altre realtà territoriali. Il corso professionale per i servizi socio-sanitari del “Mennella” è perciò un’opportunità unica sotto molti punti di vista. Queste figure professionali sono ricercate, sono importanti: l’offerta formativa in questa direzione è una scelta soprattutto lungimirante. Anche per chi deciderà di proseguire gli studi socio-sanitari all’Università
Malgrado l’odioso “numero chiuso”? «Non è impossibile superarlo, basta impegnarsi e studiare».
Un percorso formativo a 360°. Oltre alle materie classiche, infatti, l’Indirizzo prevede anche lo studio di Diritto e Legislazione sociosanitaria, Psicologia generale e applicata, Tecnica amministrativa ed economica sociale, Scienze umane e sociali, Educazione musicale. Intanto l’IIS “C. Mennella” è già entrato a far parte della Rete Regionale Campania degli Istituti Professionali ad indirizzo “Servizi per la Sanità”, la cui Scuola capofila è l’Istituto d’Istruzione superiore “Enzo Ferrari” di Castellamare di Stabia. Presidi educativi per chi è interessato anche alla salute e al benessere delle persone e per chi immagina un futuro professionale rivolto a migliorare la società.
Giovan Battista Castagna : «Sensibilizzare i giovani ai problemi concreti della società»
Ischia – «L’importanza di questo nuovo indirizzo di studi emerge dalla semplice osservazione dei dati. La cornice socio-demografica è chiara: la popolazione aumenta sempre di più. Nel mio paese, Casamicciola, il 12,6% dei residenti è rappresentato dai “grandi anziani”, persone che hanno superato gli 80 anni. Il tempo di vita continua ad allungarsi anche se gli stili di vita sedentari e altri fattori (fumo, alcool, cattiva alimentazione) fanno registrare aspetti critici che possono incidere sul rischio di vivere la vecchiaia in condizione di disabilità o non autosufficienza. Allo stesso tempo la cittadinanza diventa sempre più multiculturale e drammaticamente frammentata. Famiglie sempre più ristrette, nuclei unipersonali, monogenitorialità. La crisi economico-finanziaria ha prodotto nuove forme di fragilità concorrendo ad aumentare problematiche sociali che si manifestano nell’intero arco della vita, sia nel campo della salute, sia in quelle delle opportunità lavorative, di relazioni sociali. Oltretutto stiamo andando verso un mondo scarsa sensibilità, quasi disumanizzato rispetto a queste problematiche. Permettere ai giovani di acquisire competenze per far fronte a queste emergenze socioassistenziali significa anche sensibilizzare le nuove generazioni verso problemi concreti della società.»
Enzo Ferrandino: « Ingresso più diretto e veloce nel mondo del lavoro»
«C’è stato un grande sforzo, in sinergia con gli altri sindaci e la Città Metropolitana, per dare una casa, una risposta seppur non completa, a un’istanza che proveniva da un Istituto come il “C. Mennella”, che ha un ruolo fondamentale per il nostro territorio: introduzione dei giovani nel mondo reale del lavoro. Per questo siamo orgogliosi oggi di poter dire che, grazie a questa scuola, e al potenziamento dell’offerta formativa che offre sulla nostra isola, ci sarà una maggiore capacità, non solo di ascolto, ma di intraprendere concretamente delle iniziative in favore dei meno fortunati.
Da sindaco posso dire che c’è sempre stato un problema, nei vari uffici socio-assistenziali dei comuni, a reperire personale che avesse le competenze tecniche per garantire servizi nei confronti di persone, giovani e meno giovani, che vivono una condizione di disagio. Non si trovano facilmente quelle figure professionali in grado di intraprendere attività per far fronte ai bisogni di certe categorie di persone meno fortunate. Apprezzo dunque gli sforzi che stanno facendo le scuole del territorio per ampliare l’offerta formativa rendendola più specifica e specializzata rispetto a degli indirizzi, in maniera tale che i giovani ischitani, orientati troppo spesso verso scelte massificate che poi non trovano adeguata risposta nel mondo del lavoro, possano approfittare di percorsi differenti che avviano al mondo del lavoro in maniera più qualificata, diretta e veloce.»