CULTURA & SOCIETA'

Alla Torre del Molino convegno sul ruolo delle torri isolane in mostra: dalla Fortezza di Michelangelo a Ischia al Torrione di Forio

Confessata l’esperienza diretta nel commento rilasciato dall’artista foriana Ylenia Pilato presente al verniassage alla Torre del Molino di Ischia: "Premetto che sono affascinata dalle torri. Infatti vivo in un casa che è una torre di pietra fatta dall’ architetto Ricci, il quale si è ispirato alle torri presenti sul territorio foriano. L'isola d'Ischia è stata teatro di molte battaglie e invasioni nel corso della sua storia come è ben noto. Castelli e torri rappresentano una parte importante della storia e della cultura dell'isola

Presso la Torre del Molino ex carcere ad Ischia il 2 luglio è stata inaugurata la mostra fotografica intitolata “Torri Fortezze e Dimore “di vedute aeree stampate su tela a cura di Valerio D’Ambra e Mikela Monti. L’evento che si conclude il 15 luglio prossimo è stato coordinato da Graziano Petrucci, il quale ha definito la mostra Torri Fortezze e Dimore multidimensionale. Gli scorci dell’isola, ha fatto notare Petrucci, sembrano quadri da appendere. Il piano dimensionale della memoria è stato riportato davanti a noi, attraverso gli scatti che hanno raccontato la dimensione storica dell’isola.

Tra i relatori la Dottoressa Feliciana Di Meglio Assessore alla Cultura del Comune di Ischia, la dottoressa Lucia Annicelli Direttrice della Biblioteca Antoniana e il Prof. Ing. Francesco Rispoli Professore presso il Diarc della Federico II. Una caratteristica dell’isola d’Ischia è la sua ovvia insularita’ che la relego’ a facile preda di attacchi pirateschi e corsari. Questa triste predisposizione oggi è raccontata da una consistente presenza di torri, di diverse tipologie, per tanto tempo dimenticate e recentemente riscoperte. Se ogni borgo aveva le sue torri, Forio, il vasto territorio occidentale verso il mare aperto, quindi maggiormente esposto alle incursioni, presentava, e presenta, una concentrazione di tali presidi difensivi, che furono costruiti tutti nell’arco di un secolo circa. Questi presidi difensivi, però, sono per un motivo ancora non molto chiaro, di due differenti tipologie: torri di impianto circolare e torri di impianto quadrato. Questa rete, che collegava tutta l’isola, sia le coste che i borghi collinari, alla vetta dell’Epomeo, luogo prediletto di osservazione a 360 grado sul Golfo napoletano, è perfettamente rappresentata dalla pianta veduta di Cartaro e oggi ancora ripercorribile quasi per intero. Riuscire a ricostruire lo schema di difesa sarebbe oggi un monito per una meta turistica così nota, ma così aggredita dell’edilizia contemporanea, che spesso si è appropriata proprio dei luoghi più suggestivi, disattendendo la normativa vincolistica vigente. Il primo documento che cita l’isola riguarda proprio la sua difesa. L’epistola papale dell’812 di Leone III documenta l’intercessione del papa con Carlo Magno, affinché aiutasse gli ischitani aggrediti dall’invasione moresca. Bisogna attendere la metà del Quattrocento per un intervento che riguardi le difese del regno, quando Alfonso I d’Aragona ordino’ la costruzione di torri costiere lungo le coste. A questa richiesta del potere centrale, come lo chiameremo oggi, rispose Forio con la costruzione di una torre di pianta circolate, datata 1480, il Torrione. Quasi un secolo dopo il Re Carlo V si adopero ‘ affinché fossero costruiti altri presidi in grado di creare un sistema. Al bando si potrebbe far risalire l’edificazione delle torri private di cui si doto’ l’isola, e descritte dalla veduta di Cartaro.

Nonostante la ricca legenda non contenga i rimandi delle torri, gli edifici sono rappresentati con grande attenzione, dimostrando la loro importanza.  Ogni centro, più o meno piccolo, aveva i suoi presidi difensivi. Il borgo di Celsa, l’attuale Ponte d’Ischia, era all’epoca il centro più grande e importante con il maggior numero di palazzi, in posizione diretta con la terra ferma, protetto dal Castello, con la cattedrale e il palazzo vescovile. La torre d’avvistamento a quell’epoca era lo Scuopolo, costruito dopo che la torre di mare quattrocentesca era stata trasformata nel campanile di Santa Maria della Scala, non abbandonando però la sua funzione di presidio di avvistamento. Lo Scuopolo fu costruito per iniziativa privata del governatore di Ischia, Horazio Tuttavilla, su uno sperone naturale di roccia trachitica, prima appartenuto agli Agostiniani del complesso di Santa Maria della Scala. Utilizzata come residenza, alla fine del Settecento, i Malcovati la ristrutturarono, dando alla casa il nome di Scuopolo da scoglio. L’edificio più interessante di questo versante dell’isola è la torre di Michelangelo detta anche torre di Sant’Anna e di Guevara. È una residenza nobiliare, che non nasconde la sua funzione difensiva, posta in un luogo particolarmente ameno e panoramico.  Le torri costiere erano in relazione a quelle dei casali a mezza costa, come il baluardo di Testaccio, che presidiava anche Barano e Buonopane, con ampia visuale sulla baia dei Maronti. Continuando un ipotetico percorso lungo la costa non ci sono più tracce della torre sul promontorio di San Pietro e di quella costiera di Casamicciola.  Mentre la torre a mezza costa tra Casamicciola e Lacco è probabilmente identificabile con una costruzione inglobata in alcune case che lambiscono il fronte sud di via Eddomade, oggi, nel comune di Casamicciola Terme.

Sul Monte Zaro, fu costruita la torre di Zaro o della Cornacchia. Rimase presidio, sicuramente, fino alla metà del Settecento, riconvertita in residenza tra il 1860 e il 1870. Inizio’ così la trasformazione dell’edificio in residenza e dei territori annessi a giardino. La Torre di Zaro è inglobata nel lussuoso albergo Mezzatorre. Delle 12 torri, del tipo a pianta quadrata o circolare che conto’ Iasolino, oggi se ne possono riconoscere undici, quasi tutte, riutilizzate, trasformate, inglobate ecc. nelle costruzioni odierne.  Forio è il comune dell’isola d’Ischia più ricco di torri. La più celebre è sicuramente la torre Torone, costruita nel 1534. Fungeva sia da rifugio durante le invasioni, sia come torre di avvistamento. Per un certo periodo, fu anche la residenza di un corsaro ottomano, il celebre Dragut. Poi bisogna annoverare la suggestiva Torre Quattrocchi, inglobata nel fitto tessuto urbano di Forio. Questa è stata una classica fortificazione a pianta quadrangolare che ha visto la luce nella seconda metà del XVI secolo. La mostra “Torri Fortezze e Dimore” presentata da Valerio D’Ambra,  fotografo e studente di architettura alla Federico II di Napoli e della laureanda in architettura presso la Federico II Mikela Monti, ha offerto ai presenti un viaggio attraverso la storia e  l’iconografia dell’isola d’Ischia. Una serie di immagini aeree del drone che ha conquistato il pubblico. Ha voluto lasciare un suo pensiero anche l’artista Ylenia Pilato presente al vernissage:”Premetto che sono affascinata dalle torri. Infatti vivo in un casa ch è una torre di pietra fatta dall’ architetto Ricci, il quale si è ispirato alle torri presenti sul territorio foriano. L’isola d’Ischia è stata teatro di molte battaglie e invasioni nel corso della sua storia come è ben noto. Castelli e torri rappresentano una parte importante della storia e della cultura dell’isola. Tanti complimenti a Valerio D’Ambra e a Mikela Monti per averci svelato questo tesoro storico e culturale delle torri che meritano di essere nuovamente scoperte ed apprezzate, appunto da un altro punto di vista dimensionale. Mi è sembrato di fare un viaggio nel tempo ammirando le varie immagini esposte, un viaggio nel tempo tra passato e presente, di ampio respiro culturale. È bello pensare alle torri che sono rimaste a monumento della storia. Quelle di Forio, nello specifico, restano la bellezza del centro storico di questo paese e la curiosità intellettuale per anni difficili e violenti, in cui la popolazione dell’isola si difendeva con onore con quel coraggio che solo ispira il gran pericolo e che ancora oggi è uno dei tratti caratteriali più evidenti del fiero popolo ischitano”, ha concluso Ylenia. 

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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