Paghereste 5,70 euro per un traversata Ischia-Napoli che dura un’ora e quindici minuti? Che lo vogliate o no sarete costretti a farlo se intendente spostarvi verso la città di Partenope con i mezzi della Caremar. Certo c’è da dire che in altri periodi dell’anno i passeggeri non hanno mai avuto l’occasione di registrare tempi record di percorrenza, sono lontani gli anni in cui si poteva partire arrivare a Napoli in poco più di mezz’ora, ma la lentezza dei mezzi del mare in questo placido dicembre ha raggiunto nuovi record che non sono passati inosservati, soprattutto all’occhio di chi è abituato a contare anche i singoli minuti per poter fare affidamento sulla puntualità dei mezzi per effettuare le proprie commissioni sulla terraferma. In questo mese di dicembre alle biglietterie della compagnia che una volta era di proprietà dello Stato il prezzo per le tratte veloci rimane immutato, ma la garanzia di arrivare in un’ora o al di sotto di questo tempo non c’è affatto.
Chi è partito ieri alle 13.00 dal porto di Ischia, dall’attracco del Redentore, è arrivato a Napoli alle ore 14.15. Un’ora e quarto di traversata effettuata con il traghetto veloce “Isola di Capri” che a causa dello scalo a Procida si è dilatato più del dovuto, facendo una registrare una durata del tragitto da Ischia a Napoli più simile a un traghetto classico che a un aliscafo veloce. Certo 10-15 minuti di ritardo sulla tabella di marcia possono sembrare pochi, ma su una tratta che dovrebbe durare appena un’ora è un ritardo di non poco conto. Le tratte che dovrebbero essere garantite dai mezzi veloci della flotta Caremar non riescono a rispettare i tempi.
I motivi? L’aliscafo “Aldebaran” è in manutenzione e anche l’Achernar ha necessità di essere riparato. A sostituirli c’è il possente “Isola di Capri” che in questi giorni di frequente mare mosso dà anche quel pizzico di garanzia in più ai timorosi del mare grosso e ai deboli di stomaco che vengono rapiti dall’insopportabile mal di mare, ma lo scotto da pagare è un lieve ritardo che se per i turisti e per chi va a Napoli per una passeggiata risulta essere solo un’occasione per godere per più tempo del meraviglioso panorama napoletano dal mare, per chi ha coincidenze stringenti risulta invece essere una bella seccatura.
15 minuti sulla tabella di marcia di chi ha appuntamenti in zone periferiche di Napoli o di chi deve salire su un treno o un aereo in procinto di partire sono davvero tanti. Alternative? Poche. L’Aalilauro continua a servire i viaggiatori garantendo gli orari di percorrenza standard, ma ci sono ampie zone vuote che obbliga a notevoli sacrifici. Dalle 11.45, orario di partenza dell’aliscafo Alilauro, fino alle 13.00 (partenza Caremar) per Napoli non ci sono mezzi veloci. C’è alle 13:20 un Alilauro che arriva quasi in simultanea con la Caremar partita alle 13:00 che deve effettuare lo scalo a Procida.
Insomma come al solito la continuità territoriale per gli isolani rimane garantita solo sulla carta, nella realtà dei fatti ci sono i problemi di sempre che i residenti delle isole accettano ormai con una stanca rassegnazione che in periodo autunnale si acuisce in maniera esponenziale.