CULTURA & SOCIETA'

Al via della 41esima edizione del celebre Premio Ischia internazionale di giornalismo

La prima serata della kermesse è stata caratterizzata dal dibattito “Crisi economica post covid, come cambiano i consumi degli italiani” e dai riconoscimenti speciali. Esibizioni musicali inusuali per gli Audio 2 e Paolo Jannacci

La sede originaria della serata inaugurale del Premio Ischia di quest’anno doveva essere Villa Arbusto, ma uno scroscio di pioggia improvviso ha costretto gli organizzatori dell’evento a spostare la manifestazione all’Albergo della Regina Isabella, nella Sala Azzurra. Nel rispetto delle normative anti contagio l’ingresso è stato consentito solo ai premiati e agli ospiti. La serata è stata condotta da Gigi e Ross che, grazie alla loro comicità, hanno saputo intrattenere la platea in un inizio Premio Ischia sicuramente inedito. Si è poi proseguito con la sezione più importante dell’evento di venerdì, ovvero il dibattito moderato da Federico Monga (direttore de Il Mattino) sulla crisi economica scaturita dal covid. A tale dibattito hanno partecipato Fabio Tamburini (direttore de Il Sole 24 Ore), Francesco Morace (sociologo) e Fernando Vacarini (responsabile media relations del Gruppo Unipol).

L’accento è stato posto su quello che è accaduto nei mesi scorsi con un rallentamento inevitabile dell’economia che, durante il lungo lockdown, ha visto addirittura una vera e propria paralisi in determinati settori. Si è ragionato, poi, su quello che ci aspetta nell’immediato. Fabio Tamburini de Il Sole 24 Ore ha affermato: «Il covid ha cambiato il nostro modo di vivere e per diverso tempo anche le nostre attività tradizionali. Dal punto di vista economico ha fatto sfracelli, basti pensare al PIL e ai dati del secondo trimestre dell’anno per capire la gravità della situazione. Girando per Roma, ad esempio, si possono toccare con mano le difficoltà dei commercianti, dei bar, degli edicolanti e di altre categorie colpite da covid».

EMANUELA AMBROSINO RITIRA IL
PREMIO PER SKY TG 24

Tamburini continuato parlando dell’indebitamento del nostro paese e non solo: «Uno dei problemi maggiori che attanaglia il pianeta è l’indebitamento presente un po’ in tutti i paesi. Ci sono quelli più indebitati come Italia, Grecia e Stati Uniti, ma ci sono anche quelli in via di sviluppo che presentano comunque delle difficoltà importanti. La pandemia ha acuito questa situazione e il debito pubblico mondiale si è moltiplicato. Le banche centrali, infatti, hanno pompato liquidità in questi mesi facendo aumentare inevitabilmente questo debito, ormai gigantesco. Per fare un esempio ogni italiano, compresi i neonati, ha oggi 44.000 euro di debito sulle spalle…». All’intervento di Fabio Tamburini è seguito quello del sociologo Francesco Morace che ha parlato del modo in cui gli italiani hanno affrontato il periodo di quarantena: «Gli italiani hanno reagito bene al periodo del lockdown, probabilmente per una innata capacità ad adattarsi alle situazioni. Questa è una dote che ci contraddistingue e che spesso sottovalutiamo. Siamo meno schematici rispetto ad altri popoli e questo ci ha avvantaggiati nel comprendere la gravità della pandemia e ci ha permesso di reinventarci nonostante le difficoltà. Il covid, poi, ha fatto velocizzare dei fenomeni legati al campo dei valori etici che, in realtà, erano già in atto. Basti pensare al tema della sostenibilità; se prima era una tematica poco affrontata, adesso siamo tutti più attenti al destino del nostro pianeta».

FEDERICO MONGA

Morace ha poi parlato dello smart working e di come esso è stato percepito da tutti noi: «In pochissimo tempo abbiamo abbandonato quella diffidenza verso la tecnologia e lo abbiamo fatto per esigenze di vario tipo. Prima della pandemia credevamo che il digitale ci rubasse l’anima, ma con le tante giornate trascorse in casa abbiamo, invece, compreso che gli strumenti tecnologici possono essere un valido mezzo con cui sentirci a distanza. Abbiamo cominciato a capire che il mondo reale e il mondo digitale possono convivere tranquillamente e questa è stata una piacevole scoperta. Per quanto riguarda lo smart working siamo passati da 300.000 a circa 5/6 milioni di persone che lavorano in questo in questa modalità, qualcosa di impensabile fino a un anno fa. Il rovescio della medaglia è la desertificazione dei centri delle nostre città, non più frequentate dai lavoratori. Tutto questo ovviamente è un male per i consumi perché vengono meno settori come la ristorazione o altri direttamente collegati agli uffici. Sarà necessario pensare a un modello misto con alcune giornate di lavoro in presenza e altre, invece, in smart working».

FERNANDO VACARINI

Ha chiuso il dibattito l’intervento di Fernando Vacarini, responsabile media relations del Gruppo Unipol: «Nel periodo del lockdown c’è stato un incremento degli acquisti online e, se ragioniamo in questo modo, vediamo che il covid ha accelerato dei fenomeni già presenti nella nostra società da tempo. Stiamo notando che da qui ai prossimi anni sarà necessario raggiungere i clienti nel modo che essi desiderano, sia in modo fisico che in modo digitale facendo delle campagne promozionali in cui il cliente si deve identificare. Se le aziende saranno in grado di rispondere a determinate esigenze, vuol dire che riusciranno a convincere i potenziali acquirenti». Vacarini ha poi ragionato sullo smart working: «Credo che questa modalità di lavoro sia stata ottima per il periodo emergenziale, ma adesso è necessario trovare un equilibrio. Bisogna fare in modo che lavoratori e dipendenti passino alcune giornate a casa lavorando telematicamente e altre, invece, in ufficio. Non devono mancare l’interazione, i rapporti umani che molto spesso sono importanti per la nascita di nuove idee. Non possiamo perdere questi valori». La serata è poi proseguita la consegna dei riconoscimenti speciali: Antonio Troise (Premio Comunicatore dell’anno per l’economia), SKY TG 24 (Premio Terna per la “Comunicazione Sostenibile”), Roberto Giovannini (Premio Terna), Maarten van Aaldere (Premio sezione “Il bello dell’Italia”), Laura Delli Colli (Riconoscimento speciale per la Cultura). La serata inaugurale del Premio Ischia si è conclusa con la parte musicale caratterizzata dalla performance musicale degli Audio 2 che con la chitarra hanno allietato la serata e dallo spettacolo di Paolo Jannacci che si esibito al pianoforte nella sala bar dell’albergo.

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