Al via al mese degli alberi, la presentazione all’Antoniana
Prossimo appuntamento oggi alle ore 17.30 con la garden director dei Giardini La Mortella e Alessandra Vinciguerra che terrà, sempre in Biblioteca, una conferenza su “Gli alberi in città”
Si è dato ufficialmente il via con la presentazione dell’iniziativa al mese degli alberi, un calendario di appuntamenti organizzati dall’associazione gli Alberi e noi, con il patrocinio del Comune di Ischia e la collaborazione di associazioni quali Legambiente, Giardini La Mortella, Plasticless, Nemo e Cai. E martedì scorso a salutare l’iniziativa avviatasi in Biblioteca Comunale Antoniana c’era anche il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino che, accompagnato dall’Assessore all’ambiente Carolina Monti, si è detto lieto di partecipare a quest’iniziativa in favore dell’ambiente. «E’ bello che vengano intraprese delle attività per far maturare una coscienza rispetto alle tematiche ambientali, attività che intendono rinforzare la coscienza civica sul nostro verde. Noi, come realtà territoriale, abbiamo un tesoro rappresentato da pinete e boschi che rendono tipico il paesaggio. Purtroppo, negli anni, il proliferarsi di alcune malattie ha finito per comprimere questa ricchezza che la natura ci ha riservato ed è giusto, quindi, che si fortifichi una coscienza civica per promuovere attività di preservazione».
Il Sindaco ha poi elencato quelle che sono state le attività poste in essere dall’Amministrazione Comunale per preservare o ricostruire quest’importante risorsa. «Purtroppo – ha continuato il primo cittadino – le patologie fitosanitarie hanno causato la morte di diversi pini secolari e per questo abbiamo intrapreso azioni diripiantumazionedi un numero cospicuo di alberi. Stiamo, inoltre, redigendo le linee guida del piano Gussone, che prende il nome proprio dal padre delle nostre pinete; con fondi comunali e altri datici dalla Città Metropolitana pianteremo 1000 alberi in due anni». Altra iniziativa intrapresa dal Comune di Ischia è quella che vede piantato un albero per ogni nato e ad oggi, secondo quanto detto dal Sindaco Ferrandino, sono stati piantati circa 50 alberi su 90 nati. «Speriamo che nel tempo si possano ripopolare le nostre aree verdi che, con orgoglio, da sempre abbiamo prospettato ai nostri visitatori e migliorare, così, il nostro contesto urbano».È stata Lilly Cacace a presentare poi l’Associazione “Gli Alberi e Noi”, promotrice di questo bel mese dedicato al verde e alla natura, un’associazione di volontariato che si propone di curare, salvaguardare e far conoscere lo straordinario patrimonio arboreo delle isole campane.La parola è poi passata all’agronomo Franco Mattera che ha ricordato che la festa degli alberi risponde alla legge n°10 e che è dovere dei Comuni quello di promuoverla. Mattera ha poi sottolineato la difficoltà che sta nel ruolo dell’agronomo: questo, se da un lato promuove il verde, dall’altro deve decidere con una perizia se abbattere o meno un albero così da prevenire incidenti, alle volte, anche mortali.
La parola è poi passata al professore Giuseppe Sollino, sarà lui ad accompagnare in una visita guidata quanti aderiranno a uno dei prossimi appuntamenti: la visita guidata nella Pineta Mirtinache si terrà martedì 19 novembre, alle ore 14.30.Oggi pomeriggio alle ore 17.30, la garden director dei Giardini La Mortella e presidente della Fondazione Walton, Alessandra Vinciguerra, terrà sempre in Biblioteca Antoniana una conferenza su “Gli alberi in città”. Il 22 novembre, alle ore 17.30, l’incontro sarà con Pietro Maroè, arbonauta e autore de “L’azzurro infinito degli alberi”. Nuova uscita il 27 novembre, alle ore 14, per una escursione a cura del CAI Ischia. Il 7 dicembre, alle ore 17.30, alla Biblioteca Antoniana, sarà la volta di una conversazione con Stefano Sergio Dati, autore di “Voci tra gli alberi”. Per concludere il programma il 13 dicembre, alle ore 17.30, alla Biblioteca Antoniana, dove il filosofo Giuseppe D’Acunto parlerà su “Fratello Albero”.«Umanizziamo gli alberi per fare comunicazione ambientale – ha concluso Lilly Cacace – ma forse dovremmo diventare noi come loro e capire come mai sono sopravvissuti. Dovremmo prenderli ad esempio per capire come possiamo noi diventare più forti e resilienti».
Foto GiovanGiuseppe Lubrano