«Aiutateci o aumentiamo il costo dei biglietti», l’sos degli armatori

Traghetti e aliscafi dal 1° gennaio potrebbero subire rincari: si pagherà il 5% del costo del biglietto ordinario e addirittura del 100% del costo degli abbonamenti per i pendolari

Tre settimane fa le prime avvisaglie, adesso la resa: «I prezzi dei carburanti sono cresciuti al punto da diventare insostenibili, bisogna aumentare il costo dei biglietti sulle vie del mare». Così Salvatore Ravenna, direttore dell’Acap -Associazione Cabotaggio Armatori Partenopei che raggruppa la quasi totalità delle aziende marittime che operano nel Golfo di Napoli. Gli armatori campani lamentano la mancata attuazione, da parte della Regione, degli atti amministrativi necessari per recepire gli accordi che pure erano stati raggiunti a ottobre scorso durante una riunione a cui parteciparono anche diversi sindaci dei comuni serviti dalle vie del mare.

Tre settimane fa c’è stato un incontro tra i sindaci o loro delegati dei sei Comuni dell’Isola d’Ischia e la Regione Campania (rappresentata da Luca Cascone e dalla dott.ssa Lorella Iasuozzo) promossa per discuter di rimodulazione dei collegamenti marittimi anche alla luce di una serie di considerazioni mosse dagli armatori. Gli amministratori comunali in quel tavolo hanno chiesto con forza «di mantenere inalterate le tariffe e costanti i servizi da garantire all’utenza. La continuità territoriale non può e non deve essere messa in discussione». Adesso gli armatori, attraverso l’associazione rilanciano. «Non sono arrivate risposte concrete – sottolinea Ravenna – e per questo abbiamo scritto una lettera al presidente della Regione Vincenzo De Luca, al presidente della commissione Luca Cascone e ai sindaci di tutti i comuni delle isole. Se non riceveremo in tempi brevi risposte adeguate con atti amministrativi procederemo autonomamente agli aumenti che riguarderanno sia i passeggeri sia i pendolari». Le variazioni tariffarie in aumento sarebbero introdotte dal 1 gennaio 2022 con aumenti del 5% del costo del biglietto ordinario e addirittura del 100% del costo degli abbonamenti per i pendolari. Prima il Covid con il lockdownd e la riduzione dei passeggeri, poi il vertiginoso aumento del carburante, +40%, che influisce in maniera pesante sui bilanci delle aziende. «Non possiamo andare avanti così e lo abbiamo detto a chiare lettere già nella riunione di ottobre a cui, però, non sono seguiti i fatti, se non peggiorativi». Le richieste che erano state avanzate nel corso della riunione tenutasi tre settimane al Centro direzionale. Gli armatori hanno chiesto l’adeguamento delle tariffe (ferme all’anno 2018) all’inflazione reale e cioè +5%; adeguamenti del costo abbonamenti pendolare/residente a un valore economicamente sostenibile per le aziende; intervento contributivo della Regione a favore di pendolari e residenti per compensare l’aumento degli abbonamenti; rimodulazione di orari/corse con eventuale sostegno economico della Regione per i nuovi collegamenti.

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