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«Adotta una pecora», così si ripopolano le aree verdi dell’isola di Ischia

BARANO. Contribuire alla sopravvivenza di una specie millenaria e allo stesso tempo salvaguardare il territorio. È ormai realtà consolidata anche sull’isola di Ischia “Adotta una pecora”, iniziativa che permette a chiunque lo desideri di partecipare attivamente alle spese di allevamento e sostentamento delle pecore facenti  parte dei greggi ischitani. A farsi promotori, un gruppo di cittadini isolani, tra cui Filippo Florio e Agostino Iacono, che hanno deciso di sposare un’importante causa: quella di incentivare il ripopolamento delle zone di montagna di Ischia.  L’isola al pari di altre località del territorio Italiano, infatti, negli ultimi anni non è stata risparmiata da un sempre più diffuso stato di abbandono interessante le aree collinari di Serrara Fontana e Barano con sentieri verdi in degrado e con gli stessi allevatori lasciati soli nel cercare di preservare  l’ importante patrimonio agricolo isolano. E quale modo migliore, dunque, di ravvivare queste zone, se non  puntando  proprio ad una maggiore incentivazione dell’allevamento  degli ovini che con il loro semplice pascolare possono contribuire fattivamente a mantenere l’equilibrio ecologico, laddove l’ uomo ormai è sempre più lontano.

«Adotta una pecora – ha spiegato Filippo Florio –  è un’idea per combattere il degrado, l’abbandono, rendendo fruibili i sentieri e facendo riscoprire al contempo anche il grande lavoro agricolo. Le pecore, inoltre, mangiando l’erba, rendono possibile prevenire anche il rischio incendi, un problema questo molto frequente qui sul territorio isolano, soprattutto d’estate».  Ed in tanti sono stati i cittadini che in questi mesi hanno deciso di rendersi parte attiva di questo progetto che ha contribuito fattivamente a dare una sferzata di vitalità alle colline dell’Epomeo, con la sempre più folta presenza di pecore, portate a pascolare nel verde montano. Il tutto possibile attraverso il versamento di un contributo di 130 euro annuali che ha consentito agli aderenti all’iniziativa, non solo di poter seguire, anche a distanza, la crescita delle pecore adottate, ma anche di poter godere in prima persona dei frutti dell’allevamento. «Per tre anni – ci spiegano – chi ha aderito ad Adotta una pecora riceverà un chilo e mezzo di formaggio, direttamente ricavato dal latte delle pecore adottate». Un progetto, insomma, ecosostenibile e che se continuato ad essere portato avanti, anche grande ad ulteriore  adesioni, porterà sicuramente grande giovamento alle aree collinari di Ischia,sulla scia dei risultati raggiunti anche altrove. L’iniziativa isolana, infatti, non è unica nel suo genere. Negli  ultimi anni, in tutta Italia sono stati centinaia e centinaia gli allevatori e  le associazioni e le cooperative pro ambiente  che hanno portato avanti un simile progetto, contribuendo  così  promuovere le attività di pastorizia.   Una vasta campagna di promozione, quella di Adotta una pecora, insomma, sviluppatasi  dapprima a livello nazionale, ma che oggi ha trovato sull’isola terremo fertile.  «Abbiamo lanciato – scriveva proprio Filippo Florio, diverso tempo fa, sul suo profilo facebook  – un sasso nello stagno. Speriamo che gli ischitani lancino molti altri sassi e sveglino la coscienza di una società civile che tuteli sempre  più il patrimonio paesaggistico e non si limiti ad interessarsene soltanto quando scoppiano gli incendi».

Sara Mattera

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