Addio Nicoletta, il cane che con la sua storia commosse l’Italia
A dare il triste annuncio Enrico, il custode del cimitero di Panza dove Nicoletta vegliava il suo padrone defunto
“Vi ricordate di Nicoletta, la cagnolina che ha vegliato sul suo padrone per dieci anni? Oggi Nicoletta ha smesso di reggere il peso dei suoi anni e se n’è andata. Qui siamo tutti addolorati per la sua perdita: la sua compagnia e la sua dolcezza saranno insostituibili. Nel guardarla un’ultima volta ho potuto capire che Nicoletta era pronta, pronta a raggiungere il padrone che, in fondo, non ha mai abbandonato. Sarà contenta di poter stare di nuovo con lui e troverà una nuova vita, senza dolori e solitudine. Ciao, Nicoletta”. È questo il triste annuncio pubblicato ieri sui social da Enrico Mattera. È stato lui a dare a tutti la triste notizia: Nicoletta non c’è più. Il cane del cimitero di Panza, la cui storia di amicizia e fedeltà fece, qualche mese fa, il giro d’Italia ha raggiunto il suo padrone in un’altra vita.
Erano più di dieci anni a questa parte che, nel cimitero di Panza, frazione del Comune di Forio, Nicoletta, una dolcissima cagnolina, si aggirava tra le tombe fiorite del cimitero di Panza. Alla morte del suo padrone, di origine tedesca, la piccola, non avendo nessun altro, decise di continuare ad accompagnare chi, per anni, si era preso cura di lei. “Ha seguito la sua bara sino al cimitero – raccontó Enrico qualche mese fa – e da allora abita qui, vegliando costantemente sul suo padrone”. Ad occuparsi di Nicoletta, nome datole dal custode del cimitero, è stato proprio Enrico che, fino all’ultimo giorno si è preso cura di lei dandole da mangiare e trascorrendo le giornate insieme. “Ma Nicoletta spesso si accuccia in un angolo, con sguardo visibilmente triste, con il pensiero rivolto al padrone che non ha mai abbandonato. Questo è un vero e proprio miracolo: piccolo, quotidiano, ma lo è”. Leggendo di questa dolcissima storia sembró di rivivere un’altra incredibile testimonianza di quanto l’amore di un cane possa essere sublime, come quella di Hachiko che, ogni mattina, aveva l’abitudine di accompagnare il suo padrone alla stazione ferroviaria attendendolo lì, con pazienza, fino alla fine della giornata, pronto ad accoglierlo al suo ritorno. Hachiko è divenuto famoso proprio per la sua enorme fedeltà nei confronti del suo padrone. La storia racconta che dopo la morte improvvisa di Ueno, il cane si recò ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo, invano, alla stazione di Shibuya, dove l’uomo prendeva abitualmente il treno per recarsi al lavoro. La vicenda ebbe un enorme riscontro nell’opinione pubblica dell’epoca e ben presto Hachikō divenne, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà. Nell’aprile 1934, al fedele animale fu dedicata una statua e, negli anni, la sua storia divenne il soggetto di film e di alcuni libri. In poco tempo la storia di Nicoletta, raccontata anche dalle telecamere Rai, ha appassionato l’Italia. Fu proprio Enrico a raccontare alle telecamere di Italia Sì il programma di Rai uno condotto da Marco Liorni che all’inizio, Nicoletta, non voleva che nessuno si avvicinasse alla tomba del suo padrone. Un momento, quello iniziale che, per fortuna, è stato poi superato facendo nascere un’altra bella notizia: quella tra Nicoletta e il custode del cimitero.
«Oggi Nicoletta ha quattordici anni, è tanto vecchia. Quando morirà facciamole una statua in segno di fedeltà, quella che ha avuto per il suo padrone anche dopo la morte». Fu questa la richiesta di Enrico alle telecamere e chissà se ora, giunta la sua ora, qualcuno non l’accoglierà. Ciao Nicoletta grazie per averci fatto conoscere la vera amicizia.