Ad oltre un mese dall’arrivo il Natale in anticipo sull’isola, ovvero il fascino e la bellezza dell’attesa con luminarie già accese e tanti eventi in programma
Per questo Natale 2024 rimangono intatte le suggestive tradizioni - Da oggi a Natale mancano 34 e 35 giorni. L’attesa è bella e dolce, perché già ci sentiamo coinvolti nella sua atmosfera, fatta di tradizioni, di fede, di spettacolo, di festa per le strade con le sue artistiche luminarie ed in ricevere i regali più belli e originali che abbiate mai visto. Scendono in campo anche querst’anno gli elfi di Babbo Natale che salutano e augurano un Buon Natale 2024 !
Il fascino e la bellezza del Natale incominciano con i giorni dell’attesa, cioè quelli prenatalizi, quando in pratica si inizia a pregustare il Natale con l’atmosfera che si ammanta delle sue suggestioni fatte di festosi avvertimenti che ti annunciano che il Natale è ormai vicino. E’ qui che si entra nel clima vero del Natale. E’ qui che esplode tutta la voglia di viverlo questo Natale 2024-25 pensato e organizzato con oltre uin mese di anticipo, seguendo come giusto che sia, il senso della tradizione, della religiosità, dell’effimero intriso di consumismo, mondanità, folklore e roba di questo genere.
Il Natale è uno ed unico, e ciascuno se lo modella secondo la propria visione del vivere sociale con le sue regole, le sue condizioni. Da oggi a Natale mancano esattamente 34 e 35 giorni compreso il giorno della Vigilia. L’attesa è bella e dolce, perché già ci sentiamo coinvolti nella sua atmosfera, fatta di tradizioni, di fede, di spettacolo, di festa per le strade con le sue ricche ed artistiche luminarie ed in famiglia. A noi piace il Natale della tradizione ispirato alla cristianità ed alla licenza di immaginarci bambini come lo fu Cristo nella Culla. Ci piace il Natale del Presepe, degli zampognari, delle novene, della teatrale Cantata dei Pastori, dei giuochi della tombola, delle nocelle, del capitone, degli struffoli e dei roccocò, delle paste reali e della cassata, dei canti struggenti “Tu scendi dalle Stelle” e “Quann Nascette Ninno” e tutti quegli altri canti popolari napoletani che magnificano la festa più bella dell’anno. Insomma siamo tradizionalisti, ma non ci dispiace un Natale, almeno una volta, trascorso a Londra o a New York, come in realtà ci è capitato davvero di averlo vissuto. E nemmeno ci dispiacciono le piste e gli scivoli su ghiaccio e nemmeno gli spettacolari concerti musicali e canori come quello spettacolare di Arisa lo scorso anno a Forio. Il Golfo ha già riportate tutti i programmi degli appuntamenti natalizi dei comuni dell’isola con eventi di cui alcuni già effettuati, da vivere e da godere nei prossimi giorni fino al 6 gennaio del nuovo anno che verrà 2025. Per questo abbiamo apprezzato le iniziative dei sindaci isolani ed in particolare delle Amministrazione Comunali di Forio, di Casamicciola e di Ischia. Ma anche di Associazioni culturali, scuole di vario ordine e grado e gruppi di privati cittadini. Nella nostra isola il Natale di un tempo, cioè dei nostri padri e de nostri nonni e di quando noi eravamo bambini, in parte lo si vive ancora oggi.
Siamo riusciti comunque ad essere custodi di un patrimonio storico di ideali che riproponiamo lo stesso ogni anno allorquando il Natale entra ad allietare le nostre vite. Naturalmente cogliamo ciò che è rimasto del Natale di una volta. Ed è tanto. Le emozioni sono le stesse, la gioia di sentirsi migliori è uguale, il piacere di avvertire i sintomi pungenti della festa è rimasto intatto, le tradizioni, quelle maggiormente avvertite dal popolo, hanno resistito al tempo. Chi invece ha dovuto cedere il passo al progresso ed ai mezzi più sofisticati di gestione, è stato il tradizionale mercato del pesce all’aperto della Vigilia di Natale nella piazza principale del paese. A Ischia, nel Comune capoluogo le piazze cosiddette famose che hanno ospitato il grande mercato del pesce della Vigilia di Natale fino agli anni 80 sono state Piazza Croce a Porto d’Ischia e piazza Luigi Mazzella a Ischia Ponte. Il fattore gastronomico a Natale ha avuto sempre la sua grande importanza. Il credente lo affianca con soddisfazione al rituale religioso e ne gode appieno l’effetto saporifero. Insomma Natale con il botto e il capitone. Tutto in omaggio alla grande ricorrenza della nascita di Gesù Bambino ed ai nostri immutati sentimenti.
Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter