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ACUII, nuovo step: arriva il rinnovo dello statuto

ISCHIA – Realizzare il Comune Unico per porre fine alla frammentazione amministrativa dell’isola d’Ischia e mostrarsi forti e coesi per la risoluzione dei problemi che attanagliano l’isola, ma anche per avere maggiore potere decisionale, univoco, in modo da far crescere e promuovere il territorio, nel rispetto delle identità che caratterizzano le tipicità dell’isola d’Ischia, territorio unico ma al tempo stesso molto sfaccettato. È questo ll’obiettivo che si pone l’Acuii, l’associazione comune unico isola d’Ischia che domani pomeriggio vedrà riunirsi il suo direttivo per rinnovare lo Statuto ed avere così un documento rinnovato e aggiornato in modo da  muovere verso l’agognato obiettivo.

Sicuramente immutato il percorso per tentare di raggiungere il traguardo. Con il nuovo direttivo ci sarà nuova linfa vitale per svolgere le attività di promozione del superamento dell’attuale divisione amministrativa dell’isola di Ischia in sei Comuni  favorendo la costituzione del Comune Unico dell’isola di Ischia e la sua pianificazione strategica al fine di promuovere qualità e sviluppo mediante proposte innovative, e  nel caso realizzarle, in grado di dare impulso al progresso sociale, economico e civile nell’alveo del più ampio Piano Strategico della Città Metropolitana di Napoli e alle  relative linee guida cui potrà fare riferimento, anche attraverso azioni, dirette e  indirette, volte alla realizzazione e costituzione della unificazione dei servizi allo
scopo di superare la frammentazione amministrativa. Questo il faro che muove un associazione che chiede ormai da decenni di unire l’isola e ridurre così il numero di Sindaci, assessori e consiglieri.

Il Comune Unico, quindi, come strumento per crescere e migliorere le condizioni dell’isola. Non tutti sono dello stesso avviso. Le sacche di resistenza di chi vuole che l’isola rimanga divisa in 6 amministrazioni ben divise è solida e agguerrita. C’è chi sostiene che il comune unico cancellerebbe storia e tradizioni locali, c’è chi non vuole proprio vedere quel “residente a Ischia” aggiunto al proprio documento d’identità. Il fronte del no al Comune Unico si appella al risultato del referendum consultivo che fece vincere il Si, ma non raggiunse il quorum sperato, portando alle urne una percentuale molto bassa di votanti. Ma da quel 2011 sono passati molti anni, nuove generazioni hanno conquistato il diritto di voto e il risultato è l’affluenza potrebbero restituire cifre differenti.Il fronte del No non si avvale di un associazione formarla, forse darebbe legittimità proprio a chi richiede unità, ma nonostante non ci sia un fronte ufficiale e organizzato a sostenere il fronte del No, ciò non significa che sia assente la volontà di lasciare tutto così com’è. Intanto però l”Acuii continua il suo lavoro, forte anche di un nuovo consiglio direttivo. Nuove istanze possono essere poste ora alla cittadinanza. Alle elezioni del direttivo Acuii, che  hanno fatto registrare una partecipazione di nuovi soci quantomeno sorprendente, due sono stati i blocchi a prevalere.  Celestino Iacono, Andrea De Siano e Graziano Petrucci, sostenuti dall’opposizione di Serrara, contro Rosamaria D’Orta, Silvano Amalfitano e Gaetano Di Meglio, appoggiati da Forza Italia.Altro eletto è stato Salvatore Di Meglio, presidente del circolo isolano di Rifondazione Comunista e Lesley Morton, storica segretaria Acuii. Tanti gli impegni nel futuro dell’Acuii che verranno fissati nel nuovo statuto: organizzazione di eventi, laboratori, conferenze, workshop, corsi di formazione, concorsi, incontri con la stampa, convegni rivolti alla realizzazione dello scopo sociale anche in collaborazione con altre associazioni e/o enti pubblici e privati.

Tra gli obiettivi la sensibilizzazione dei più giovani con l’organizzazione di attività didattiche rivolte agli studenti per la ricerca e l’approfondimento delle tematiche inerenti alle attività istituzionali promosse, ma anche organizzazione e promozione di convegni, congressi, corsi, centri di studio nel campo amministrativo e degli enti locali territoriali.Questo Consiglio Direttivo, appena rinnovato, rimarrà in carica quattro anni e i suoi componenti sono rieleggibili o  tacitamente ed automaticamente rinnovati qualora non si convochi l’apposita Assemblea..

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Antonello De Rosa

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