Accoglienza alberghiera, basta con le proroghe
Il 18 maggio scade il differimento indotto dall’emergenza sanitaria. Da quel momento i cittadini ospitati negli alberghi potranno contare sui fondi Cas
Basta con le proroghe. Sembra proprio che il 18 maggio sia l’ultimo giorno per l’accoglienza alberghiera fin qui predisposta a favore di alcuni nuclei familiari a seguito del sisma dell’agosto 2017. Al momento non si parla proprio di un’ennesima proroga della misura. Del resto lo stesso commissario Schilardi è stato tante volte fin troppo chiaro: sin dall’anno scorso c’erano stati ripetuti avvertimenti circa la fine dell’accoglienza alberghiera, e questi ulteriori diciotto giorni concessi oltre il 30 aprile sono soltanto un differimento indotto dall’emergenza sanitaria. Quindi dopo Santa Restituta non sembra ci siano alternative: i circa cinquanta nuclei familiari ancora ospitati negli alberghi dovranno cercare una sistemazione alternativa, ma ovviamente con l’aiuto dei fondi Cas, le somme mensili destinate al contributo di autonoma sistemazione, quindi l’assistenza rimarrà, ma nella forma che finora è stata riservata agli altri sfollati. Del resto, come spiegò lo stesso commissario in una intervista a questo giornale, le infinite proroghe frustrerebbero lo scopo reale dei fondi gestiti dalla struttura commissariale, che è quello della ricostruzione. In tale ottica la fase assistenziale deve necessariamente avere un termine, e dopo quasi tre anni c’è l’esigenza di voltare pagina.