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“Abusivo” alla Colombaia, si valuta lo sgombero

Il curioso caso della villa che fu del grande regista Luchino Visconti: al suo interno opera un custode ma un ordine di servizio potrebbe portare al suo “sfratto” già nella giornata odierna, sarebbe nello stabile “sine titulo”

La Colombaia di Forio è lo specchio, sarebbe meglio dire l’emblema, dei paradossi amministrativi elevati ai massimi sistemi. Chi la occupa ne è il simbolo. Il disastro nella gestione del patrimonio pubblico, spesso divenuto tale dopo essere stato sottratto ai privati ha il suo fulgendo esempio nel complesso di Zaro. Oggi potrebbe essere il giorno della verità. Stando alle indiscrezioni raccolte ci sarebbe un Ordine di Servizio fermo sulla scrivania di un dirigente del comune in cui si dispone una sorta di blitz per cacciare letteralmente il Custode che attualmente popola lo stabile sine titulo. L’iniziativa, secondo quando ci è dato apprendere sarebbe stata prevista per oggi sabato 23 setppppo9tembre. Al momento si tratta solo di voci che lo stesso inquilino ha fatto trapelare, ciò nonostante, meritano la dovuta attenzione affinché l’attenzione sul complesso non resti ancora sopita.

L’uomo, pur non avendo alcun titolo, ufficialmente, rivendica persino uno stipendio da ex custode nominato. Uno spaccato del d4fneorealismo ischitano degno dello scenario in cui si celebra. Abbiamo udito e visto sciorinare mille progetti. La villa doveva diventare il fiore all’occhiello dell’isola. Dalle suite, ai centri congressi, resort di lusso, la scuola di teatro internazionale, la convenzione con l’università di Parma, passando per il centro culturale in memoria del regista Luchino Visconti che gli aveva dato anima, la triste storia riservata invece alle proprietà del Barone Fassini è sotto gli occhi di tutti.  Oggi potrebbe essere terreno dell’ennesimo scontro, dell’ultimo auspicato, tentativo di sfratto andato, finalmente, a buon fine. Quattro miliardi per comprare la villa e acquisirla al Patrimonio Pubblico, oltre un miliardo per la ristrutturazione, più spese, sperperi, ruberie e molteplici eventi ed una fondazione, ufficialmente rimasta senza fondi la cui esistenza resta impalpabile. 

La casa vincolata dall’alto valore culturale del bene, nel 2005 con una legge regionale ad hoc per la salvaguardi de “La Colombaia” attraverso una fondazione a suo nome veicola 250mila euro finiti per essere cibo buono per gli appetì famelici dei più. L’inizio della fine: nel 2006 la fine di un sogno: il sindaco Franco Regine chiude la villa per inagibilità. Il resto è storia.

La struttura è chiusa, fatiscente lasciata al custode, bollato come “abusivo” proprio dalle istituzioni e che, nonostante ciò, vive lì con la famiglia dal 1999, rincorrendo di giorno in giorno le voci della sua cacciata. Un nucleo di occupanti che, pur non avendo titolo, il comune turrita non riesce a mandare via. Sarà davvero oggi il giorno della verità’ O come andrà a finire questa vicenda se mai finirà. È più che evidente che questa isola non sa che farsene delle sue risorse, dei suoi preziosi testamenti di cultura e di storia. Restano chiacchiere di quelli giurano di ridare un senso al passato etrenandolo ad imperitura memoria. Tutto anche nella Colombia che fu di Fassina e Visconti è spazzato via. E chi la abita è semplicemente il prodotto della nostra amata Ischia e delle sue amministrazioni. 

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