A volte ritornano: dal Rizzoli al Rione Terra riecco la Cytec srl
Nella bufera giudiziaria che ha colpito Pozzuoli figura tra gli altri Salvatore Musella, legale rappresentante della società che figurava tra quelle che si erano aggiudicate i lavori per l’ampliamento dell’ospedale di Lacco Ameno. Opere che poi vennero bloccare a seguito di una serie di irregolarità riscontrate tra fatture, ordini falsi, fotomontaggi e cambi societari. L’inchiesta flegrea ha portato all’emissione di ben undici misure cautelari della Procura della Repubblica di Napoli
Nella valanga giudiziaria che ha colpito Pozzuoli e l’affaire del Rione Terra figura l’imprenditore Salvatore Musella, legale rappresentante della CytecSrl. La società è tra quelle che si erano aggiudicate l’ampliamento del PO Anna Rizzoli di Lacco Ameno, causandone successivamente il blocco per il sopraggiungere di gravi irregolarità riscontrate. Fatture, ordini falsi, fotomontaggi e cambi societari che agli inizi del marzo 2022 bloccarono gli interventi previsti per l’unico ospedale isolano.
Per gli Appalti al Rione Terra sonostate eseguite in totale 11 misure cautelari , il patron della Cytecsrl appare tra le figure di spicco. Concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti: è quanto la Procura di Napoli contesta, a vario titolo, a undici indagati, tra esponenti politici, amministratori locali e imprenditori a cui la Guardia di Finanza e della Polizia di Stato hanno notificato altrettante misure cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Napoli su richiesta dell’ufficio inquirente partenopeo. I fatti al vaglio dei magistrati della seconda sezione – «Reati contro la Pubblica Amministrazione» – della Procura di Napoli (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, sostituti procuratori Immacolata Sica e Stefano Capuano) riguardano turbative nella gara per la concessione del Rione Terra di Pozzuoli; ipotesi di corruzione per l’aggiudicazione di altra pubblica concessione; presunte intermediazioni illecite sia per l’affare della conversione in struttura alberghiera del Rione Terra e anche per altri appalti pubblici.
MUSELLA DAL RIZZOLI AL RIONE TERRA E’ TRA LE PERSONE COINVOLTE
Musella appare la figura chiave dell’inchiesta che ha trascianto con se Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Pd e attualmente dirigente della Regione Campania, e l’ex sindaco di Pozzuoli (Napoli) Vincenzo Figliolia, già coinvolto in un’altra analoga indagine, tra le persone arrestate. Per loro il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per Giorgio Palmucci (ex presidente di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo e componente della commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione relativa alla riqualificazione del Rione Terra a Pozzuoli) e l’imprenditore Salvatore Musella. Gli arresti ai domiciliari riguardano due collaboratori dell’imprenditore Salvatore Musella: si tratta di Salvatore Della Corte e di Gianluca Flaminio. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece è stato notificato Giovanni Bastianelli (all’epoca dei fatti direttore esecutivo dell’Enit), al dipendente del comune di Pozzuoli Angelo Tortora (ritenuto collaboratore di Figliolia), ad Antonio Carrabba, collaboratore di Musella e a Sebastiano Romeo, ex consigliere della Regione in Calabria e candidato a segretario provinciale del Pd a Reggio Calabria, e a Luciano Santoro, anche lui del Partito Democratico, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto.
Le indagini Dalle attività investigative della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza di Napoli sarebbe emerso che, per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l’imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, grazie alle quali sarebbe quindi stata manipolata l’aggiudicazione della concessione del Rione Terra e sarebbe stata anche predisposta l’individuazione dei partner dell’imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte. T
TIMBRI E CARTE FALSE PER AGGIUDICARSI L’AMPLIAMENTO DEL RIZZOLI
Un quadro inquietante quello che emerge dagli atti che nel 2022 ha visto al centro dei complicati intrecci dell’ASLNA2 Nord. In un provvedimento deliberativo, l’azienda sanitaria all’epoca diretta da Antonio D’Amore analizza nel dettaglio i contenuti di una vicenda che apre un ulteriore squarcio sulla gestione degli appalti pubblici. Fiumi di denaro pubblico veicolati attraverso dubbi affidamenti e su cui imprenditori senza scrupoli tentano di mettere le mani per servizi mai resi con raccapriccianti prospettive di un ingente danno erariale, fatture e mandati sospetti, inchieste giudiziarie in corso, cambi di società, firme false e timbri apposti con fotomontaggi e tutto quanto di anomalo evidenziato dalle strutture e dagli uffici ASL stessi. Per quel che riguarda Ischia, tutto gravita intorno ai lavori di ampliamento del P.O. “Anna Rizzoli” di Ischia. Come si legge in una nota interna si tratterebbe di un’articolata frode fiscale, un tentativo, che poggiava su un giro di fatture false attestanti interventi e opere mai avvenute. Un atto immediatamente esecutivo della U.O.C. affari generali ASL in cui si relaziona nel merito del piano speculativo tentato ai danni della comunità proprio dalla Cytecsrl. L’unità diretta da Giuseppa Caccavale riporta, con toni grevi, gli atti prodotti dai colleghi Fabio De Luca, Massimiliano Vollaro, Antonio Moccia delle varie U.O.C. gestione risorse tecniche e tecnologiche affinché le direzioni amministrative e sanitarie di Francesco Balivo e Monica Vanni, unitamente, ovviamente, alla direzione generale di Antonio D’Amore, prendessero contezza della gravosa questione, delle azioni truffaldine poste in essere dagli imprenditori e il giro di fatture false da milioni di euro create ad arte per trarre in inganno i pubblici uffici.
11 OFFERTE E 3 MILIONI DI EURO AL CONSORZIO STABILE “VALORE ASSOLUTO”
Per l’espletamento della gara si era stabilito di usare la piattaforma di e-procurement SIAP di SO.RE.SA S.p.A.; che entro il termine di scadenza per la presentazione delle offerte alle ore 12:00 del 20 luglio 2021, ha visto la consegna di 11 offerte. Con deliberazione del Direttore Generale D’Amore n. 1229, del 26 luglio 2021, è stato nominato il Seggio di gara, per il solo esame della documentazione amministrativa, composto da personale aziendale. Successivamente ancora con deliberazione del Direttore Generale del 19 ottobre 2021, veniva nominata la Commissione Giudicatrice per l’esame e la valutazione delle offerte tecniche, economiche e temporali, nonché per la formulazione della proposta di aggiudicazione. In data 14 gennaio 2022 la Commissione giudicatrice dei lavori, terminate le valutazioni ed assegnati i punteggi, proponeva l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto in favore del Consorzio Stabile Valore Assoluto, per un importo contrattuale pari ad euro 2.711.055,31 oltre oneri della sicurezza per euro 149.660,19 ed iva.
DALLE VERIFICHE, STRANI INTRECCI E PASSAGGI DI PROPRIETÀ TRA RTI
Da un’azienda all’altra, “andata e ritorno” pur di finalizzare l’affare. Così da frodare lo Stato e l’ASL. Come è noto normativamente l’aggiudicazione di un appalto diventa efficace dopo la verifica del possesso dei prescritti requisiti ed è qui che è emerso lo strano giro. Il responsabile unico del procedimento dei lavori, arch. Fabio De Luca, ricevuta la proposta di aggiudicazione da parte della Commissione giudicatrice, acquisendo la documentazione utile ai fini delle verifiche ha riscontrato che, al momento della domanda di partecipazione, il legale rappresentante e Presidente del Consiglio Direttivo del Consorzio Stabile Valore Assoluto risultava essere anche il legale rappresentante della ditta CYTEC S.r.l. mentre il vicepresidente del Consorzio risultava essere il legale rappresentante della ditta GIOMA S.r.l.. Strani intrecci e accordi incrociati che la dicono lunga sulla volontà di mettere le mani sul lato appalto. Di fatti, come evidenzia l’architetto De Luca “al momento della domanda di partecipazione entrambe le ditte facevano parte del Consorzio” e il Consorzio ha dichiarato di partecipare in nome e per conto proprio senza indicare una o più consorziate esecutrici. In corso di gara il Consorzio ha cambiato il presidente, il vicepresidente nonché la compagine societaria. Una porta girevole che solo per la meticolosa azione di controllo dell’architetto non è andata a buon fine.
UN CONSORZIO, DUE SRL E AMBIGUE CESSIONI DI CREDITO
Nel mirino sono finite dunque le ditte CYTEC S.r.l. e GIOMA S.r.l.. Società che hanno persino citato in giudizio l‘azienda sanitaria tentando di finalizzare il progetto di illecito arricchimento. Le due aziende campane, tutte riconducibili agli stessi imprenditori, dall’affare avrebbero guadagnato quasi 2 milioni. Entrambe le srl fanno parte della compagine del Consorzio dichiarata in sede di gara e che il Consorzio Stabile Valore Assoluto ha dichiarato di partecipare in nome e per conto proprio senza indicare una o più consorziate esecutrici; le ditte CYTEC S.r.l. e GIOMA S.r.l. hanno stipulato con Banca Sistema S.p.A. contratti di cessione del credito presenti e futuri relativi alle fatture emesse a fronte delle esecuzioni di contratti di appalto. Fatture emesse per lavori mai ordinati e ingiunzioni di pagamento pilotate ai danni dell’ASL In buona sostanza le aziende avrebbero collazionato a tavolino le fatture in modo da ottenere però un pagamento non dovuto ed illegale dall’ASL. Per assicurare una “copertura” alle false fatture emesse, gli imprenditori napoletani, avrebbero utilizzato, a questo punto, “autofatture” fittizie, generate addirittura cerando fotomontaggi e timbri istituzionali con un apposito software. Quel che si svela agli atti dell’azienda sanitaria locale fa accapponare la pelle. È lo stesso responsabile unico del procedimento “Rizzoli” a riscontrare le gravi azioni perpetrate ai danni della sanità pubblica da imprenditori e sedicenti tali. È il De Luca nella verifica delle procedure di gara e di appalto, a riscontrare che, agli atti dell’ufficio, risultata l’esistenza di un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli Nord, in data 10 febbraio 2020, in relazione a mancati pagamenti in favore di Banca Sistema S.p.A. con riferimento a fatture emesse dalla ditta GIOMA S.r.l. a fronte di presunte lavorazioni affidategli dalla ASL NA2 Nord. Riscontrando ancora che, agli atti dell’ufficio di Monteruscello, risultata l’esistenza di un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli Nord, in data 2 febbraio 2021, in relazione a mancati pagamenti in favore di Banca Sistema S.p.A. con riferimento a fatture emesse dalla ditta CYTEC S.r.l. a fronte di presunte lavorazioni affidategli dall’azienda sanitaria di Antonio D’Amore. Ebbene agli atti dell’ufficio campano, risultata l’esistenza di un atto di citazione, del 11 febbraio 2022, con il quale Banca Sistema S.p.A chiede al Tribunale di Napoli Nord di condannare l’ASL Napoli 2 Nord al pagamento di fatture emesse dalla ditta GIOMA S.r.l. a fronte di presunte lavorazioni affidategli dalla stessa azienda. Un quadro a tinte fosche sotto il quale si cela un male di letame e di malversazioni. Decreti ingiuntivi emessi su fatture, CIG e RDO inesistenti A scoperchiare quello che si prefigura solo come la punta di un iceberg sono i controlli effettuati dalle UOC interne alla pubblica amministrazione campana dalle quali è emerso che la quasi totalità delle fatture oggetto dei decreti ingiuntivi emesse dalle due ditte sono relative a lavorazioni che non risultano agli atti degli uffici, al pari dei CIG e dei numeri di RDO in esse riportati. Fotomontaggi. Certificati e fatture artatamente contraffatte I certificati di consegna lavori, ultimazioni lavori e/o di regolare esecuzione allegati alle suddette fatture – trasmessi all’ azienda sanitaria da Banca Sistema S.p.A. a riprova del proprio credito – non sono stati redatti dai direttori dei lavori/rup negli stessi atti indicati e che gli stessi, con note prot. n. 5959 del 10 febbraio 2021 e prot. n. 38285 del 01 ottobre 2021, ne disconoscono la redazione oltre che la firma ritenuta apposta mediante fotomontaggio. A scriverlo è ancora l’architetto De Luca. A corroborare tale verità c’è il parere reso in tal senso dagli affari legali: “gli accadimenti sopra riportati “non possano non afferire alla sfera di quei gravi illeciti professionali richiamati dalla norma, peraltro perpetrati in danno della medesima amministrazione committente, e che la documentazione vagliata come “falsa” dalle SS.LL. (ed a corredo delle denunce in ambito penale sporte dalla ASL) costituisca senza dubbio il mezzo adeguato che testualmente la stessa richiede ai fini della dimostrazione, da parte della stazione appaltante, della loro sussistenza” scrivono i legali dell’azienda sanitaria del Distretto 36.
Cambi societari è passaggi di stato per mettere le mani sui soldi del Rizzoli A nulla sono valsi i tentativi di eludere i controlli e confondere le identità societarie per celare la truffa. Vengono meno le condizioni per gli accordi con la pubblica amministrazione di CYTEC S.r.l. e GIOMA S.r.l., il Consorzio Stabile Valore Assoluto. Il Consorzio Stabile Valore Assoluto venne cosiesclusodall’ affidamento dei lavori di ampliamento dell’ospedale di Ischia. L’appalto andrà, come detto, al primo concorrente in ordine di graduatoria cui risultino positivamente verificati i requisiti di partecipazione. La strada è ancora lunga.