A Forio tende della Caritas per i senzatetto
Negli spazi del centro di accoglienza Giovanni Paolo II di Forio sono state installate delle tende per ospitare i senza fissa dimora vessati da giornate di freddo profondo, in attesa che venga istituito un dormitorio sull’isola
Non è passato nemmeno un anno dalla scomparsa di Renata “morta di indifferenza a soli 48 anni” come recitava il necrologio frutto del dolore degli ischitani rimasti sgomenti alla notizia della morte di una senzatetto sull’isola verde. Nel febbraio del 2019 la clochard Renata Hamera perdeva la vita tra le mura cadenti del Pio Monte della Misericordia. Assideramento e ipotermia. Morta di freddo su un’isola che fa dell’ospitalità la propria missione. La comunità non se l’aspettava di leggere quelle notizie, che solitamente arrivano dalla città, a pochi metri da casa propria.
Per evitare che quel dramma possa ripetersi la Caritas si mobilita e ha provveduto a montare due tende all’esterno di centro accoglienza Giovanni Paolo II di Forio, un rifugio necessario per evitare di lasciare ancora una volta persone in mezzo alla strada durante le notti d’inverno che anche a Ischia possono raggiungere temperature molto rigide, così basse da uccidere.
“A Ischia – ricorda Michele D’Ambra, volontario della Caritas – c’è un problema di povertá. Assurdo! Sulla nostra ricca isola! Ma cosa dici! mi dicono e invece è così. Per questi mesi invernali la Caritas isolana ha predisposto delle tende per ospitare chi non ha una casa dove dormire. È questione di civiltà riuscire ad organizzare un dormitorio che permetta, anche solo in via temporanea, a quei cittadini che si trovano in condizioni disperate, di ripararsi e di provare a rialzarsi”
Ecco quindi l’esigenza di creare un luogo dove chi ha necessità di poter dormire in maniera umana trova ristoro, potendo usufruire anche dei servizi igienici del centro di prima accoglienza. Non una tenda-casa, al mattino chi ne usufruisce deve lasciare l’alloggio di fortuna. Solo un punto di riferimento per poter dormire serenamente. Non una piccola cosa ma un gesto concreto di vicinanza a chi soffre in attesa che una delle amministrazioni dell’isola riesca a venire incontro alle richieste della Caritas che da ormai più di un anno sottolinea l’esigenza di creare un dormitorio pubblico che possa rappresentare un punto di riferimento non solo per i senzatetto, ma anche per quelle persone che magari vittime degli eventi e di un destino poco fortunato.
A Ischia si contano almeno 25 persone in stato di profonda difficoltà, che non hanno dimora e hanno bisogno di aiuto. La Caritas ischitana ricorda da tempo l’esigenza di creare un luogo accogliente. Non sono poche le persone che a Ischia vivono per strada. L’appello dell’organismo pastorale della Cei richiede inoltre maggiore sensibilità alle amministrazioni isolane, soprattutto nei giorni in cui l’allerta meteo porta sull’isola una grave condizione di allerta. Anche un numero verde d’emergenza, sempre attivo, dove far convogliare le segnalazioni di persone in difficoltà, potrebbe rappresentare una valida arma per ridurre situazioni di disagio.
A Ischia la povertà è dilagante. Nonostante rimanga per lo più relegata nelle zone più periferiche dell’isola, lontane dai luoghi maggiormente battuti dal turismo, la piaga della povertà è ben presente sulla nostra isola. Conferma ne è la necessità di aprire nel comune di Forio, uno dei più popolosi dell’isola, una mensa popolare che sarà gestita dalla Caritas in modo da dare basilari supporto alle persone in grave difficoltà economica, così profondamente acuta da non consentire nemmeno di poter acquistare per sé e la propria famiglia quanto necessario per consentire di soffocare i morsi della fame. Storie che restituiscono una fotografia di disagio sociale ed economico davvero grave e preoccupante che mese dopo mese colpisce sempre più famiglie e persone.
La Caritas, organismo pastorale della CEI per la promozione della carità, si fonda per lo più sul volontariato ed è proprio sul buon cuore dei cittadini isolani che punta per portare avanti una iniziativa volta a dare dignità a chi in questo momento si trova in un grave momento di difficoltà. Ben accolti saranno tutti i volontari che vorranno regalare parte del proprio tempo per dare una mano a chi ha bisogno di cibo, ma soprattutto anche di calore umano.