Nuove nomine in seno alla Diocesi di Ischia. Da settimane l’isola dibatte sulle scelte di Mons. Gennaro Pascarella, Amministratore Apostolico della Diocesi di Ischia, in comunione con il Vescovo Eletto di Pozzuoli e di Ischia, Mons. Carlo Villano che ha ridisegnato il già povero scacchiere di Parroci incaricati sull’isola Verde. Come ben sanno i nostri lettori don Gioacchino Castaldi da settembre comincerà il suo mandato come parroco della Parrocchia di S. Maria delle Grazie in S. Pietro – Ischia;cosi don Carlo Candido sarà parroco della Parrocchia di SS. Annunziata in S. Maria delle Grazie – Lacco Ameno, con don Antonio Mazzella vicario parrocchiale;don Pasquale Trani inizierà il suo mandato da parroco della Parrocchia di S. Maria Assunta – Ischia;don Luigi Trani avrà il ruolo di parroco delle Parrocchie di S. Maria La Porta e di Maria SS. Madre della Chiesa e Amministratore parrocchiale di S. Sebastiano Martire – Barano d’Ischia, costituende un’“unità pastorale” con don Paolo Buono vicario parrocchiale. Infine don Antonio Scala parroco delle Parrocchie di S. Giorgio Martire e della Natività di Maria SS. – Barano d’Ischia, costituende un’“unità pastorale” con don Carlo Busiello vicario parrocchiale.
Nel mese di settembre i Reverendi presbiteri inizieranno il loro ministero pastorale nelle nuove destinazioni, spiega la nota ufficiale della Curia eppure resta il fatto, in questa nuova road map di Nunzi Apostolici in salsa ischitana, che una comunità parrocchiale come quella di Serrara Fontana rimanga scoperta nella gran parte delle sue realtà parrocchiali, con un solo sacerdote di istanza a Fontana presso la Madonna della Mercede e che deve badare a 5 parrocchie. Un segnale evidente che non si ritenga necessario “investire” oltremodo in risorse umane alle pendici del monte Epomeo. Quale può essere il ruolo della politica per sensibilizzare vescovo e diocesi? Tra le note polemiche e in un certo senso costruttive spicca quella di un nostro lettoreSilvio Mattera , zio del noto esponete politico Eugenio Mattera da sempre molto critico, storico dipendente dell’Agenzia delle Entrate:“In tutti questi movimenti il comune di Serrara Fontana con 5 parrocchie e un prete che deve fare salti mortali per assicurare il minimo non viene preso in alcuna considerazione. Complimenti- sottolinea con vigore Mattera- Complimenti a tutti quelli che sono in attesa della chiusura completa delle chiese di Serrara Fontana, salvando le sole processioni almeno per consentire la visibilità della fascia tricolore”.
Una questione, quella dell’assenza di prelati bastanti per tutte le parrocchie disseminate sull’isola, sulla quale si dibatte da decenni, da quando la vecchia, agguerrita e corposa guardia dei preti Ischitani è andata via via depauperandosi con la morte o l’allentamento dei sui rappresentanti. È pur vero che è cambiato, da altre tanto tempo, il modo di concepire il proprio mandato pastorale dai Parodi stessi. Siamo dinanzi ad un’impresa più professionale, organizzata e razionale, rispetto al completo trasporto, alla immersione full time ed all inclusive dei preti di un tempo. Per quanto riguarda Serrara Fontana, è pur vero che dopo la cacciata di Don Giovanni Trofa e la morte di don Angelo Iacono, hanno rivoluzionato, nel bene e nel male, la chiesa e le parrocchie locali. L’intento era di riportare, attraverso gli uffici di Don Pasquale Mattera, per altro originario di Serrara, pace ed organizzazione in ungregge in vario modo smarrito, diviso nei soli e vari gruppi che caratterizzano tutte l è parrocchie di paese che si rispettino (Dio ce ne scampi!). Obbiettivo in un certo senso e con qualche e prevedibile distacco, raggiunto. Mattera giunto direttamente da Forio è risalito e ridisceso dal monte partendo da Succhivo, poi Fontana, infine Serrara fino a Sant Angelo.
La situazione è andata via via mettendosi in salita, in termini di diversificazione e di rappresentanza dei parroci nei vari borghi. Quando si ammalò il prete di istanza a Sant Angelo, Don Vincenzo Fiorentino, questo chiese di riservarsi, per motivi di salute, solo la chiesa di Succhivodedicata alla Madonna di Montevergine. Mentre la parrocchia di San Michele Arcangelo, sempre a Sant Angelo, veniva affidata a Pascale Mattera. Un certo accentramento che secondo i delatori non depone a favore della fede, favorendo dispersione ed allontanamento dal culto. Don Pasquale, il parroco per tutte le parrocchie di Serrara Fontana, in ogni caso assicura con rigoroso calcolo è precisone la messa, ovunque, o lui, oppure un sostituto.Mattera ha certo un modo più istituzionale di concepire il ruolo di Parroco e pastore di un gregge, di un popolo che prima era abituato a vivere e condividere la quotidianità con essoquasi h 24 ed in maniera diretta. Questo ha prodotto una sorta di livellamento, prima c’era senso di appartenenza alle varie parrocchie che ora, pare, non esserci più, non avendo la parrocchia di Serrara un parroco suo, come non lo ha Sant Angelo. Ad esempio le ultime prime comunioni si sono celebrate a Fontana anche se la maggiore parte dei bambini che prendevano la prima comunione erano di Serrara e dunque della Parrocchia di Santa Maria del Carmine. Insomma sta venendo meno il vecchio senso dei campanili a rappresentare quella nicchia, quella aggregazione alla quel un paese cosi diversificato, seppur piccolo come Serrara Fontana, era aggrappato. La testimonianza di questo distacco nell’ultima celebrazione in onore della Madonna del Carmine aSerrara. Si è festeggiato, si è tenuta la cosi detta festa di chiesa con la bandaper le strade, l’incendio del campanile e la solita messa in piazza, ma non si è trovato chi“portasse” i Santi in processione,chi sostenesse la celebrazione, nessun cittadino volontario come invece accadeva in tempi non troppo lontani.
Accentrare il potere parrocchiale nelle mani di pochi è una scelta studiata della Curia o scelta obbligata? Se ci siano o meno i preti per tutte le parrocchie è di certo l’ApostoloPascarella a doverlo stabilire. Certo avere un proprio parroco in ogni parrocchia non farebbe di certo male, aiuterebbe ad aggregare meglio, va pur detto che è il nostro mondo religioso che va cambiando, prima avevamo un establishment ad Ischia ora dipendiamo da Pozzuoli.