CULTURA & SOCIETA'

TORNANO LE FRAGOLE, IL FRUTTO GUSTOSO E “ARISTOCRATICO” DI STAGIONE: LA STORIA SULL’ISOLA LEGATA AL CONSUMO CHE SE NE FACEVA SULLA CASINA REALE E ALLA COLTIVAZIONE NEI GIARDINI DEI “SIGNORI” DELL’EPOCA 

LE FRAGOLE OGGI CONSUMATE DA TUTTI IN LARGA MISURA GIUNGONO AISCHIA DAL MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI NAPOLI E DI CASERTA PER FAMIGLIE, ALBERGHI, RISTORANTI E FRUTTIVENDOLI. IMPERVERSA L’AMBULANTATO CON VENDITA NON AUTORIZZATA SU CAMION E FURGONCINI. STORIA DI VECCHIE COLTIVAZIONI PRIVATE DI FRAGOLE NELLA TENUTA DI PIROMALLO A FORIO E NEI GIARDINI DI SCALFATI E DELLE CONTESSE DE BIASE A ISCHIA CHE RITENEVANO LE FRAGOLE UN FRUTTO BELLO, GUSTOSO ED ALTOLOCATO IN LINEA COL LORO STILE DI VITA. IL GELATO ALLA FRAGOLA ATTRAZIONE DEI BAMBINI E LO STORICO FILM DI INGMAR BEGMAN “IL POSTO DELLE FRAGOLE” DEL 1957 - LA CONSORTE DI RE FERDINANDO DI BORBONE MARIA TERESA IN VACANZA SULLA CASINA REALE DI VILLA BAGNI A ISCHIA PER I SUOI BANCHETTI DI CORTE SE LE FACEVA ARRIVARE DALLE CAMPAGNE DEL CASERTANO.

Il rapporto dell’isola d’Ischia con le fragole è particolare. Anche se richieste in tutte le epoche, per manie ornamentali, desiderio del gusto e utilizzo domestico, nessuno in passato si è  mai preoccupato di piantarle nei nostri terreni, per altro abbastanza adatti per la coltivazione e per la bontà del clima con prospettive di profitto. Solo coltivazioni private e nascoste senza mercato come diversamente avviene oggi. Già al tempo di Re Ferdinando di Borbone, la sua consorte la Regina Maria Teresa nei propri soggiorni sulla Casina Reale di Porto d’Ischia, l’attuale Palazzo Reale, non si faceva mai mancare una copiosa cesta di fragole rosso vivo sulla tavola regale per se stessa e per gli ospiti di turno. Le fragole, naturalmente non erano di produzione locale, perché sull’isola quasi nessuno le coltivava.

Maria Teresa le faceva arrivare  dalle campagne del napoletano e del casertano  riservandole una cura quasi maniacale, perché riteneva che quel sacro frutto le portava bene per la ricchezza dei banchetti che organizzava e per la sua personale salute non proprio al top.  Infatti  dal punto di vista nutrizionale oltre che terapeutico, le fragole contengono ottime quantità di potassio e manganese, mentre per quel che concerne le vitamine si evidenziano notevoli concentrazioni di acido folico ed acido ascorbico (vit C). Quest’ultima molecola è uno dei principali costituenti antiossidanti delle fragole, il cui potere viene ben supportato dai flavonoidi (polifenoli), in particolare dalla fisetina. Si tratta di un flavonolo pigmentoso ampiamente studiato dalla comunità scientifica in diversi contesti patologici; l’interazione tra la fisetina delle fragole e l’organismo umano è stata osservata in caso di: malattia di alzheimer, diabete mellito tipo 2, ipercolesterolemia ecc. I risultati sono ancora in via di chiarimento ma è verosimile che già a quel tempo come oggi potesse vantare  proprietà: antiaging, anticancerose, antiossidanti, antinfiammatorie ed antivirali; tuttavia, non è da escludere che possa nascondere effetti collaterali come l’incremento del rischio di malattie nel feto (tipo leucemia, a causa dell’interazione con gli acidi nucleici). Ma le fragole, se si sono travate un posto nella storia di Ischia, per esclusivo merito della regina Maria Teresa,  senza esserne parte naturale dei  nostri terreni, non significa che negli anni successivi all’era borbonica, non abbiano trovato nuovo spazio nella coltivazione vera e propria sia pur  in forma ridotta e sperimentale.

Fragolone delle campagne di Caserta

Da indagini fatte siamo venuti a sapere che negli anni ’50 la famiglia Piromallo a Forio nella  famosa tenuta dove producevano un ottimo Calitto Rosato, trovava spazio, tempo e passione per la coltivazione delle fragole che servivano per consumo privato. Lo stesso avveniva nel giardino della famiglia Scalfati ad Ischia Ponte dove un contadino in servizio si dedicava nel  periodo giusto alla coltivazione delle fragole. Un altro esempio della presenza nascosta delle fragole ad Ischia lo abbiamo scoperto nella storia privata delle Contesse De Biase proprietarie di una casa gentilizia con annesso largo giardino in via Ferrante D’Avalos a Ischia. Le sorelle De Biase si facevano coltivare nel proprio giardino le fragole perché attribuivano a questo frutto bello e gustoso fascino aristocratico in linea con il loro stile vita. Con gli anni, la maggior parte degli ischitani, in special modo i bambini, ha conosciuto il sapore della fragola nel periodo estivo, da giugno in avanti, quando aprivano le gelateria. Quella era la tanto attesa e ghiotta occasione per gustare il classico  gelato a fragola di color rosa  e soddisfare così il palato di una fresca essenza sognata per un anno intero. Poi siamo giunti alla sofisticazione del regale frutto rosè rosso vivo usato soprattutto da pasticcieri in gamba dotati di grande fantasia nella elaborazione di torte per banchetti con decorazione alla fragola di tutti i tipi e dimensioni. La fragola diventa così protagonista di un elevato  modo di presentare i dolci e esemplare di alto rango nel panorama dei frutti di largo consumo Ischia come dappertutto. Oggi le fragole possono essere acquistate dal fruttivendolo sotto casa, al super mercato,  su grossi camion e furgoncini parcheggiati in piazza o lungo le strade del paese  in cassette ben ordinate e pronte per il consumo. Il costo è abbastanza alla portata di tutti. Le importiamo dalle campagne del napoletano e del casertano dove la coltivazione è condotta a livello industriale. Il consumo sull’isola è notevole fra gli ischitani, gli ospiti  degli alberghi e la vasta clientela di ritrovi alla moda, bar e ristoranti. In base agli ultimi dati diffusi dal Centro servizi ortofrutticoli nazionale, la fragola in Italia nel 2015 rafforza il suo valore grazie ad un incremento della superficie coltivata del 4% rispetto all’anno precedente. Oltre l’80% della superficie è investita in coltura protetta e il rimanente 18% in pieno campo. In particolare, si evidenzia un rafforzamento della coltivazione in tutte le aree del Sud Italia (Campania +5% rispetto allo scorso anno, Basilicata +17%, Sicilia +2%, stabile in Calabria). Nel Nord Italia si conferma l’importanza della fragolicoltura veneta, in crescita la provincia di Trento, stabili la provincia di Bolzano e l’Emilia-Romagna. Oltre a questi dati, legati all’aspetto produttivo, è da segnalare come sia in atto un incremento dei consumi in Europa, legato alla facilità di consumo,  alle caratteristiche organolettiche e al giusto mix di sapore, fragranza, profumo e aspetto. Le fragole sono approdate anche al cinema prese a pretesto per storie incredibili.  Famoso è il film del 1957  “il Posto delle fragole” del regista svedese Ingmar Bergman e con gli attori Bibi Andersson,  Folke Sundquist, Gunnar Bjornstrand, Ingrid Thulin, Max von Sydow, Victor Sjostrom

Fotoricerca  Di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

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