CRONACAPRIMO PIANO

PdRi 2024, ecco come saranno PiazzaMajo e La Rita

Prosegue il nostro excursus nel nuovo Piano di Ricostruzione di Ischia varato dalla Regione Campania: entriamo nel dettaglio descrivendo come lo strumento immagina alcune delle zone alte di Casamicciola gravemente danneggiate dal sisma del 21 agosto 2017

Il Piano di Ricostruzione di Ischia per i comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco colpiti da calamità è variante del Piano Territoriale Paesistico-intercomunale- attuativo, subordinato alla piena attuazione del Piano ed il programma degli interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico previsti dal Commissariato straordinario e dall’Autorità di Bacino, ma anche alle delocalizzazioni volontarie. Il Piano intende il suolo permeabile e la vegetazione come risorse non riproducibili, la cui gestione sostenibile deve garantire lo svolgimento delle funzioni ecosistemiche quali: regolazione del ciclo dell’acqua, produttività agricola e approvvigionamento alimentare, mitigazione delle isole di calore, supporto alla biodiversità e connettività ecologica, servizi ricreativi all’aria aperta in prossimità di aree densamente abitate, conservazione di caratteri paesaggistici tradizionali, del contesto scenico di beni paesaggistici e di relazioni visive qualificanti (viste panoramiche e focali, varchi).

AMBITI PUBBLICI RILEVANTI

Il PdRi individua alcuni “Ambiti pubblici rilevanti”, strategici per la riqualificazione urbanistica e ambientale dei territori interessati.Ognuno degli Ambiti è composto da una o più categorie di spazio aperto e dall’eventuale presenza di una o più attrezzature pubbliche. Per ognuno degli ambiti è fornita una “scheda” di indirizzo alla progettazione, da sviluppare in maniera unitaria per ogni ambito ed eventuale sub-ambito delle Norme tecniche di attuazione del PdRi.

SISTEMAZIONE PIAZZA MAIO

È il cuore dell’antico insediamento del Maio, andato distrutto per effetto del terremoto del 1883, ricostruito nel corso del Novecento, nuovamente danneggiato in modo pesante dal sisma dell’agosto 2017. L’ambito si struttura intorno all’archeologia delle tre chiese crollate alla fine dell’Ottocento e lungo il percorso di via D’Aloisio, con l’edificio religioso di Santa Maria del Suffragio. La riconfigurazione come parco urbano archeologico di piazza Maio si avvantaggia della realizzazione della nuova bretella viabilistica innestata su via Santa Barbara. La riqualificazione di via D’Aloisio come spazio urbano a vocazione commerciale, ricreativa e turistica assume senso compiuto se considerata insieme al nuovo parco termale presso La Rita e al nuovo parcheggio di attestamento previsto dal Piano presso via Casa Mennella.IlPdRi persegue l’obiettivo di rifunzionalizzare e riqualificare lo spazio pubblico, di prevalente uso pedonale.

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Si perseguono i seguenti obiettivi: la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, delle risorse termali e dei percorsi storici urbani; la valorizzazione dell’archeologia dell’antico insediamento del Maio, andato distrutto nella catastrofe di fine ‘800; il miglioramento del- le dotazioni territoriali del quartiere, in termini di spazi pubblici attrezzati, lastricati e a verde, e di aree di parcheggio pubblico, anche con finalità di spazi di ammassamento in caso di emergenza.

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In particolare, nei 2 sub ambiti sono previsti i seguenti interventi:

Piazza Maio parcheggio e memoriale alle Vittime

  • Sistemazione dello spazio pubblico con valorizzazione dei reperti archeologici relativi ai preesistenti edifici religiosi, da integrare all’interno di un complessivo progetto di paesaggio e di attrezzaggio dello spazio pubblico.
  • Utilizzo dello spazio aperto posto all’inizio di via Santa Barbara per la realizzazione di un memoriale delle vittime della frana del novembre 2022;
  • Utilizzo dello spazio aperto posto all’inizio di via Santa Barbara per la realizzazione di un parcheggio pubblico alberato.
  • Ricostruzione degli edifici danneggiati con piano terra destinato a funzioni d’uso pubblico commerciali, ricreative e culturali.

Chiesa del Suffragio e via D’Aloisio

  • Sistemazione di via D’Aloisio come percorso pedonale attrezzato;
  • Recupero della chiesa del Suffragio con valorizzazione del sagrato e ricostruzione della torre campanaria, con soluzioni preferibilmente di architettura contemporanea;
  • Ricostruzionedegliedificidanneggiaticonpianoterradestinatoafunzionid’usopubbli- co commerciali, ricreative e culturali.

SISTEMAZIONE LA RITA

L’ambito interessa una porzione di territorio comunemente denominata “cava la Rita”, pro- fondamente radicata nell’immaginario collettivo per via della sorgente d’acqua termale e dei fanghi, utilizzati a scopi terapeutici sin dai tempi più antichi da viaggiatori e abitanti dell’isola. Nonostante l’aspra morfologia dei luoghi, caratterizzata da alte pareti di tufo alte fino a 20 metri, l’alveo naturale è costellato da costruzioni rese inagibili dal terremoto del 2017 tra le quali spicca l’ex stabilimento termale, punto di riferimento del primo turismo di massa e testimonianza storico-archeologica.
Nel presente ambito, il PdRi persegue il duplice obiettivo della messa in sicurezza dei luoghi e della ricostruzione dei valori storico-testimoniali degli spazi aperti e dell’ex complesso termale La Rita attraverso: la razionalizzazione del sistema di accessibilità all’alveo; il recupero ad uso pubblico degli spazi risultanti dalle demolizioni; la rimessa in esercizio dell’attività termale;

In particolare, nei 2 sub ambiti individuati sono previsti interventi di:

Ex Terme La Rita:

  • Valorizzazione e messa in sicurezza delle rampe di accesso al complesso in continuità con via Aloisio attraverso il coinvolgimento degli spazi derivanti dalle demolizioni da destinare a spazi per lo stare / luoghi sicuri;
  • restituzione all’uso pubblico dell’ex stabilimento La Rita attraverso la valorizzazione degli spazi ipogei, la realizzazione dei servizi minimi funzionali all’attività termale;
  • valorizzazione degli spazi aperti a valle del complesso anche attraverso la modifica dei livelli di calpestio e la realizzazione di cammini e percorsi di servizio sui bordi per con- sentire la fruibilità in sicurezza dei luoghi in continuità con le percorrenze sul versante e la funzione termale secondo la tradizione isolana paesaggistica dei parchi terapeutici.

Lo spirito del documento: Sono ammessi interventi volti alla conservazione dell’impianto urbano esistente e della destinazione prevalentemente residenziale fermo restando il divieto assoluto di nuova edificazione e/o di incremento di quella esistente

IL MAIO ABITATO STORICI COLLINARI

Frazioni collinari di Fango, Piazza Maio-via D’Aloisio-La Rita e Bagni, fortemente colpite dal sisma del 2017 e già interessate dalla distruzione causata dagli eventi sismici di fine Ottocento, comprende porzioni del territorio che necessitano di complessivi interventi di rivitalizzazione e riqualificazione suscettibili di limitate trasformazioni rispettose dei valori storici, artistici e/o ambientali del contesto. Tali porzioni sono articolate in UMI caratterizzate da autonomia morfologico-insediativa e/o funzionale. Sono ammessi interventi volti alla conservazione dell’impianto urbano esistente e della destinazione prevalentemente residenziale fermo restando il divieto assoluto di nuova edificazione e/o di incremento dell’edificazione esistente. I Progetti di Riqualificazione Morfologica delle UMI, fermo restando quanto previsto con riferimento agli interventi consentiti, alle prescrizioni, e alle disposizioni di dettaglio della Disciplina attuativa del Piano, devono:

  • individuare e tutelare il carattere identitario nella trama urbanistica, nelle tipologie edilizie e nei ricorrenti caratteri decorativi incluse le relative relazioni contestuali;
  • rispettare il sedime e l’allineamento originario degli edifici storici (ante 1945);
  • ricomporre la morfologia degli edifici di recente formazione per meglio inserirli nel contesto ambientale e paesaggistico storico;
  • conservare e valorizzare i luoghi della memoria collettiva;
  • incentivare il recupero degli immobili esistenti anche mediante il cambio di destinazione in favore di usi più idonei alle esigenze moderne nel rispetto dei divieti imposti dalle presenti norme e del divieto di incremento del carico insediativo, ove ciò sia vietato in attuazione delle disposizioni del PAI.

Sono inoltre previste: la progressiva completa pedonalizzazione; la promozione delle attività culturali e in generali quelle che attengono alla conoscenza ed alla creatività radicandole negli ambienti identitari e utilizzandole come mezzo di vitalizzazione delle architetture di maggiore rappresentatività sia con l’impegno in prima fila del pubblico che con il convenzionamento con privati, fondazioni ed associazioni; l’incremento dei servizi alle persone ed alle famiglie; la realizzazione di volumi finalizzati al mantenimento dei caratteri tipo-morfologici dell’insediamento in quelle aree che, a seguito di delocalizzazione volontaria e/o demolizione e/o crollo dell’immobile preesistente, sono cedute al Pubblico. Tali volumi devono presentare caratteristiche, modalità esecutive e destinazioni d’uso compatibili con la condizione di pericolo cui potrebbero essere esposti persone, edifici e beni ivi presenti e con le prescrizioni del PAI.

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