CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Il cambiamento, si dice ma non si fa!

di Lisa Divina

La parola “cambiamento” è una delle più inflazionate e abusate negli ultimi tempi. Nei media, nella politica e nella società, viene ripetuta continuamente e ossessivamente. Ma cos’è realmente e che significa questo cambiamento? Cercherò di spiegare questo concetto in modo chiaro, a modo mio. Il cambiamento è l’atto ed effetto del diventare diverso. Non è da intendersi come un mero cambiamento di forma e superficialità. Non ha nulla a che vedere con nuove tendenze, nuovi pensieri diffusi dalla cultura di massa o proposte dell’ultima generazione di politici. Il cambiamento non significa conformarsi all’oggi o seguire il gregge. Il cambiamento non è solo un nuovo taglio di capelli o l’ultimo gadget alla moda. No, il cambiamento è qualcosa di molto più profondo. È come quando ti svegli una mattina e ti rendi conto che la tua vita è un schifo e decidi di fare qualcosa. Non è seguire il branco, ma prendere la tua vita nelle tue mani e farne qualcosa di diverso. È semplicemente rendersi conto della situazione attuale in cui viviamo e, prendendone coscienza, andare oltre per realizzare un cambiamento individuale e di conseguenza sociale e via via sempre più generale. In sintesi, il cambiamento, a mio vedere, non è solo una parola, ma un processo che parte dall’accettazione di sé stessi e dalla volontà di andare oltre le illusioni e le convinzioni limitanti. Detto ciò, devo sottolineare che a Ischia, l’isola dove il tempo si è fermato, per una scelta collettiva di ignorare il resto del mondo, il cambiamento arriva con la stessa frequenza delle nevicate estive, e viene accolto con lo stesso entusiasmo di un appuntamento dal dentista.

Beh, cambiare richiede energia, e a Ischia l’energia si preferisce conservarla per attività di più vitale importanza, come discutere della prova costume o di cosa indossare per l’uscita serale di obbligo sciale. Il cambiamento? È noioso, può aspettare. Intanto viviamo momenti di compiacimento girando per lo scoglio che si presta alla festa del ponte, tra “liberazione” e “diritti dei lavoratori”, sfruttando appieno la capacità ricettiva per spremere fino in fondo ogni generoso ospite e poter riempire le casse, senza chiederci cosa significa tutto ciò e perché accade “oggi”. È il cambiamento, che tanto viene snobbato, a rendere possibile tutto questo. Il cambiamento si muove attraverso la storia, segnando date che indicano il come e il quando è accaduto quel tale fatto che ha dato la svolta (appunto, cambiamento) al normale corso della storia. Ma gli ischitani restano come “fessi” davanti alle novità a guardare con facce sbigottite e scioccate dalla scoperta autentica che il cambiamento non è solo un’utopia per sognatori con la testa tra le nuvole. È un processo. Un viaggio epico che inizia col coraggio di rischiare. Le novità, quelle che arrivano silenziosamente e, a volte, irrompendo sul normale corso delle cose che si installano come realtà ormai tangibili e innegabili. Esistono. Ciò che è più divertente è che sembra nuovo, ma non lo è affatto. È sempre stato lì, da qualche parte nel mondo, ad aspettare di essere scoperto. Tuttavia il cambiamento non è per i deboli di cuore. È per coloro che sono pronti a mettersi in gioco e a sfidare lo status quo. Non è per tutti. Allora la domanda è: Tu, sei pronto per il cambiamento?

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