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Dodici multe alla disabile per accesso in ZTL, la battaglia si sposta in tribunale

ISCHIA. “E’ una questione di dignità”. Ripete Angelica de Giovanni, docente in pensione, disabile motoria al 100%.  Angelica, originaria di Ischia dove ha insegnato Lettere presso l’Istituto Mattei, residente a Napoli, appena uscita dalla sede distaccata ischitana del Tribunale dove, ieri mattina, ha presentato ricorso per le multe che le sono state notificate. “Un mesetto fa – ci spiega – mi sono state notificate ben 12 multe dal Comune di Ischia per aver attraversato la zona a traffico limitato, a loro dire, senza permesso. Ma basta un controllo per sapere che sono una disabile motoria. L’auto è intestata a me e posso circolare ovunque, anche nelle zone pedonali”. Precedentemente la donna era stata multata per “Divieto di sosta in zona a traffico limitato senza autorizzazione”. “Questa mattina (ieri per chi legge nda) – incalza l’ex docente – ho scelto di andare in prima persona presso il Giudice di Pace di Ischia perché devo difendere la mia dignità e quella di tutti i disabili. Questo non è un semplice ricorso a dei verbali, ma è una questione di rispetto e dignità nei confronti di tutti i disabili”.

Il Comando della Polizia Locale di Ischia ha notificato ben 12 atti giudiziari per transito in zona a traffico limitato per un totale di circa mille euro.  “Questa situazione è davvero paradossale – ci spiega Eugenio D’Orio, figlio della signora Angelica – il transito nella Ztl è permesso ai possessori del contrassegno invalidi. La legge prescrive, in maniera chiara ed indubbia, che ai possessori del contrassegno speciale per disabili è permessa la circolazione e la sosta nelle cosiddette ‘zone a traffico limitato’, nonché nelle aree pedonali urbane, qualora nelle medesime aree sia autorizzato l’accesso anche ad una sola categoria di veicoli di trasporto di pubblica utilità. Ovviamente, la possibilità di transitare nelle zone con le Ztl per le auto con il contrassegno invalidi vale sia se il disabile è il conducente, sia se è il passeggero, mentre a guidare è un’altra persona. Lo scorso anno c’è stata una pronuncia della Cassazione in tal senso che va a sottolineare quanto era affermato in precedenza: il possesso del contrassegno invalidi consente all’automobilista di circolare sulle Ztl di tutto il territorio nazionale, con qualsiasi veicolo, con il solo obbligo di esporre il contrassegno, adempimento che denota la destinazione attuale dello stesso al suo servizio, senza necessità che lo stesso faccia riferimento alla targa del veicolo sul quale in concreto si trovi a viaggiare”.

Eugenio è deluso. “Lo avevo promesso all’epoca dei fatti. Ed è arrivato il momento. È stata interpellata la Magistratura per appurare la situazione e le eventuali responsabilità civili e penali. Con mia mamma stiamo difendendo gli interessi e i diritti della categoria degli invalidi tutta. Le zone pedonali possono essere percorse da veicoli di soccorso, dei residenti e dei disabili, lo sanno tutti, tranne che al Comune di Ischia. Davvero non capisco perché non effettuare un semplice controllo prima di inviare i verbali. La macchina che ha transitato nella zona a traffico limitato è intestata a mia madre che è disabile al 100% e che ha un regolare permesso europeo”. Oltre i 12 verbali, lo scorso 31 luglio, l’auto di Angelica venne multata per “divieto di sosta in zona a traffico limitato senza autorizzazione”. Qualche giorno dopo, in seguito ai riflettori che accese ‘Il Golfo’ sull’intera vicenda, la multa venne annullata in autotutela dal comandante della Polizia Locale Chiara Boccanfuso. “Ma non mi basta”, incalza Eugenio. “Il problema non è la multa in sé per la quale avrei proposto ricorso, ma si tratta di civiltà e di rispetto nei confronti di tutti i disabili dell’isola di Ischia e dei disabili che vengono in vacanza ad Ischia”. Per questo Eugenio ha deciso di continuare la sua battaglia legale e denunciare il Comune di Ischia nella persona del rappresentante legale, il sindaco Enzo Ferrandino. L’azione legale a tutela della categoria dei disabili è iniziata. “Al momento so che ci sono in corso le indagini”, ci conferma D’Orio, che ribadisce: “Devo difendere mia madre e tutti coloro che vivono una disabilità. È una questione di civiltà”.

Giovanna Ferrara

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