LE OPINIONI

IL COMMENTO La festa dei lavoratori dell’ipocrisia

DI LUIGI DELLA MONICA

Il primo maggio è da sempre una ricorrenza delicata per la nostra comunità, poiché notoriamente l’Italia e quindi l’isola d’Ischia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Bella scoperta, diranno i lettori, l’opinionista ci sta raccontando lo specchio dell’ovvio. Purtroppo, questa tematica merita un approfondimento culturale e sociale serio. Se l’architrave della Forma di Stato Italiano basa il merito non più sulla nobiltà di casato, ma sul riscatto del lavoro, ciò significa che il valore umano, spirituale ed economico di un individuo sul suolo ove sventola il tricolore italiano è costituito dal diritto-dovere al lavoro. Sul nostro territorio non conta chi sei o cosa rappresenti, ma ciò che fai di lecito, produttivo e benefico per te stesso, la tua famiglia e la comunità intera. Forse nell’esaminare queste frasi, a poco, a poco, si incomincia a capire che nella realtà quotidiana accade non proprio così come astrattamente richiesto dall’art. 1 della Costituzione. Non si comprende quale principio democratico e di uguaglianza sociale possa aver raggiunto la indissolubile Comunità Europea, laddove qualsiasi vincolo è estinguibile al giorno d’oggi, allorquando uno stipendio medio ammonta a circa 1400 euro, se paragonato alla Confederazione Elvetica, la quale elargisce sussidi per le retribuzioni inferiori ai 5000 franchi mensili, circa 4500 euro per intenderci, rispetto a cui lo Stato d’Oltralpe rileva la semi povertà. Quest’ultima somma di norma è percepita da un alto funzionario direttivo della Pubblica Amministrazione italiana, ma non da un dirigente quadro che al massimo arriva, con responsabilità immani, ad appena 1800 euro.

Nel privato non è dato sapere, poiché nei settori telefonici o bancari, assicurativi e finanziari, un tempo più remunerativi degli altri, l’appiattimento dei benefici economici si sta progressivamente allineando ai ceti operai, i quali se riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro ad appena 16 anni, di contro subiscono lo smantellamento di grandi plessi industriali, perdendo dopo circa un ventennio o poco più la loro sicurezza economica, in tempi in cui la nuova immissione in altri settori per anzianità anagrafica è quasi impossibile. Un altro miraggio, quello dell’emancipazione culturale con l’accesso alla istruzione universitaria, sta tramontando, perché l’organico dei medici e degli infermieri si è drasticamente ridotto per una scellerata pianificazione del numero chiuso di accesso e laddove era necessario porre un freno, vale a dire nel settore giuridico di cui umilmente faccio parte, esiste un’eccedenza di offerta di servizi legali, superiore alla domanda della utenza, con conseguente disoccupazione intellettuale. A ciò si aggiunge che le professioni volatili, cioè le consulenze tecniche di qualsiasi settore professionale, vengono percepite come ultronee e diseconomiche dalla cittadinanza, che tende, anche per la media bassa delle retribuzioni da lavoro dipendente, a non voler pagare il laureato abilitato, ovvero a differire i tempi di elargizione del compenso, inducendo talvolta al disperato abbandono del credito derivante da prestazione intellettuale, il quale viene accolto dal Magistrato adito per l’eventuale recupero come un contenzioso c.d. bagattellare che poteva essere risolto bonariamente fra le parti, cliente ed avvocato. Evidentemente, in questo gioco al massacro, fra poveri reali, ricchi impoveriti e nel mezzo una Pubblica Amministrazione draconiana, i lavoratori emancipati dal loro lavoro non vivono più in democrazia. Un ceto medio impoverito non spende e non consuma, riducendo le opportunità di prestazioni da lavoro dipendente, un salariato che non ha soldi per sanità, istruzione e giustizia, soccombe sotto il giogo della tirannia.

Non credete che questo sia vagamente lo scenario della nostra isola in piccolo? Ma veramente pensate che la società isolana possa essere felice con il lavoro interinale per il reperimento della manodopera negli alberghi, che paga una cifra media di circa 1400 euro al mese per 5 mesi e per il resto fa riferimento alla NASPI; in un’isola dove il carburante è il più caro d’Europa? E’ chiaro che un lavoratore del settore alberghiero, pregando che le presenze dei prenotati debbano essere sempre “full”, non possa essere un conduttore di abitazione, perché deve avere una residenza di proprietà per poter reggere questo menage così riduttivo. Non dimentichiamo che è quasi impossibile affittare un appartamento per un pendolare, oppure ci sta la clausola non scritta del rilascio forzoso da giugno a settembre.

Non esistono alloggi per i lavoratori fuori sede a fitti agevolati, ma si deve assolutamente reperire un prestatore residente sull’isola, il quale non possa però pretendere, ad esempio che il portiere di notte monti alle 23 e lasci la postazione alle 07 del mattino successivo, ma si tende a trovare sempre un soggetto che addirittura raggiunga il luogo di lavoro alle 20 e si occupi di preparare la colazione al mattino. Sono ritmi e pretese che hanno creato le premesse per la nascita dello scellerato reddito di cittadinanza che ad alcuni consentiva di percepire circa 1000 euro al mese per tredici mensilità senza morire di infarto a 45 gradi per servire il proprio padrone.

Ads

Mi astengo poi dal citare le morti bianche sul lavoro, ma indubbiamente la festa dei lavoratori va ripensata e rifondata, poiché aveva senso ad inizio secolo, allorquando nella solfare siciliane morivano i bambini messi a lavorare in tenerissima età, ma oggi esiste un effetto boomerang di impoverimento della società post industriale, che deve ricordare ai sindacati che è finito il tempo delle astratte proclamazioni di piazza e del concertone a Piazza San Giovanni in Laterano, dove accorrono artisti blasonati e radical chic, i quali oltraggiano i lavoratori invocati con i loro cachè elevatissimi. È indispensabile ricordare il vero senso del rispetto per il sudore sulla fronte delle persone oneste, altrimenti prolifereranno le mafie e le sopraffazioni dei forti sui deboli. Il 1 maggio dovrà ritornare una celebrazione autentica, non più ipocrita.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex