CRONACAPRIMO PIANO

Nuovo caso di Covid-19 a Ischia, in serata il bis a Casamicciola

Si tratta di un 22enne legato sentimentalmente ad una giovane foriana già risultata positiva: tra gli intrecci in comune, anche le frequentazioni con ambienti ecclesiastici. E intanto a tarda sera arriva una nuova doccia fredda con un altro caso di Covid-19 nella cittadina termale

No, non è ancora finita, e in fondo la cosa non meraviglia affatto. Nei giorni scorsi lo avevamo ripetuto, le giornate trascorse senza che si registrassero nuovi casi di positività al Covid 19 sulla nostra isola non potevano e dovevano essere interpretate come un “segnale di liberazione” dal coronavirus. Tanti, troppi erano i tamponi ancora da processare e molti eseguiti a carico di soggetti a rischio e “sospetti”, in quanto vicini a vario titolo ad altre persone precedentemente contagiate. E se nella tarda serata di giovedì l’incantesimo si è rotto con la notizia della positività della donna residente a Casamicciola, tuttora ricoverata all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno in condizioni stazionarie, ieri nel primo pomeriggio è arrivata un’altra doccia fredda. E’ risultato positivo anche un giovane ischitano di 22 anni, e stavolta sulle cause del contagio non ci sarebbero dubbi, o meglio ce ne sarebbero ben pochi. Il primo indizio è abbastanza indicativo: il ragazzo è legato sentimentalmente con una coetanea di Forio che pure è stata colpita dal virus. Ma non è tutto, perché entrambi frequentavano lo stesso ambiente ecclesiastico del 28enne segretario del sacerdote ischiapontese, altro ragazzi vittima del Covid e tuttora costretto in un letto d’ospedale. Se a questo coacervo di intrecci aggiungiamo la circostanza che – secondo alcune indiscrezioni – un congiunto della donna casamicciolese avrebbe partecipato ad una funzione religiosa in occasione dei festeggiamenti di San Giovan Giuseppe della Croce dello scorso 5 marzo, capirete come certe forme di assembramenti – fino a prova contraria – potrebbero (e generosamente vogliamo ancora usare il condizionale) aver avuto più di qualche effetto sulla diffusione del virus sul territorio isolano. Insomma, siamo stati massacrati (stranamente solo da un prelato e non dall’opinione pubblica, se si esclude qualche “tifoso fedelissimo” e perdonate il gioco di parole) quando abbiamo parlato di “messa zero” ma adesso purtroppo – e ci piace ribadire purtroppo, perché questa volta saremmo stati oltremodo felici di aver preso una cantonata – forse è chiaro a molti che le cose stanno in maniera ben diversa.

A confermare il caso nel pomeriggio, attraverso i suoi canali social, anche il sindaco Enzo Ferrandino, che ha scritto: “Nuovo contagiato coronavirus ischitano: me lo hanno comunicato nel pomeriggio. Ho contattato il nostro concittadino il quale mi ha confermato di trovarsi in buono stato di salute e opportunamente isolato presso la propria residenza. Gli uffici asl competenti nelle prossime ore avvieranno le procedure di rito. La contabilità dell’emergenza ci dice che gli ischitani residenti positivi al Covid ammontano a bove (di cui due domiciliati a Serrara Fontana). Al nostro amico gli auguri di un positivo decorso”. Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Una buona notizia: un altro nostro giovane concittadino, invece, ricoverato presso il locale nosocomio, si è completamente ripreso. Attualmente è in attesa dell’esito dei tamponi di verifica. Anche a lui e alla sua famiglia i nostri saluti affettuosi. L’unica medicina contro il Covid19 e’ restare a casa isolandosi dagli ordinari rapporti sociali. Non inventiamo scuse per fughe ingiustificate. Continuiamo così rispettando le prescrizioni dettate a tutela della nostra salute”.

Nel frattempo va sottolineato come quella appena trascorsa sia stata una giornata difficile e particolare in quel di Casamicciola, con il sindaco Giovan Battista Castagna impegnato a riflettere su quali iniziative adottare dopo il primo caso con il quale si trova a dover fare i conti sul territorio di pertinenza. Un caso evidentemente ritenuto ad alto rischio, se è vero che il primo cittadino fino a tarda sera ha lavorato su un’ordinanza che prevedeva la quarantena obbligatoria per tutti coloro che risiedono in primis in via Parodi ma anche in una serie di aree circostanti. Secondo alcuni una forzatura o un eccesso di precauzione, considerato che siamo davanti ad un solo caso fin qui certificato, ma dall’altra parte della barricata c’è un altro ragionamento, quello cioè di trovarsi in un’area non soltanto densamente popolata, ma con abitazioni praticamente vicinissime l’una con l’atra. Il che renderebbe facile la trasmissione del contagio. Castagna sembra non avere assolutamente dubbi sul fatto di creare quella che potrebbe essere definita una “zona rossa”. La scena è cambiata in tardissima serata quando è giunta nella cittadina termale la notizia di un secondo caso di positività al coronavirus.

Pare che simultaneamente all’ordinanza – che potrebbe vedere il varo già dalla prima mattinata di oggi – potrebbe essere allegata alla stessa una planimetria che spiegherebbe quali sono le aree destinate all’isolamento. Bisognerà poi capire anche quali limitazioni saranno imposte nel dispositivo e chi e in che misura potrà effettivamente avvicinarsi all’area interdetta per prestare assistenza o effettuare operazioni di altra natura. Tutto questo nell’attesa che vengano effettuati i tamponi sui familiari della paziente ricoverata in ospedale e magari anche su molti dei residenti della zona ritenuta a rischio. Sempre che gli stessi avvengano in tempi celeri.

Ed è qui che cascherebbe l’asino, perché sotto questo aspetto l’Asl ha parecchio da farsi perdonare e non a caso un certo ritardo nel processare i tamponi era stato ammesso qualche giorno fa anche dal direttore generale Antonio D’Amore. Non è un caso che, sempre secondo alcune indiscrezioni, nella giornata di ieri sempre il sindaco Castagna abbia lavorato anche ad una lettera di “fuoco” da trasmettere proprio all’azienda sanitaria locale, un atto d’accusa indirizzato senza troppi fronzoli. Nella speranza che si inverta la tendenza e che il vento cambi. Ecco perché forse mai come in questo momento i test rapidi prossimi a vedere la luce nella cittadina termale arrivano come il cacio sui maccheroni. Al momento giusto, nel posto giusto.

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