CRONACAPRIMO PIANO

Game over, De Luca commissaria la Camera di Commercio

Tutto ha origine dalla denuncia di una serie di sigle che hanno denunciato reiterate violazioni di legge, gestione personalistica e inappropriata. Ciro Fiola non ci sta: «Sicuri di aver fatto bene e di aver agito sempre nell’interesse della comunità imprenditoriale napoletana, aspettiamo la conclusione delle procedure»

Non c’è pace, la Camera di Commercio di Napoli è stata commissariata. Al culmine di una cruenta lotta tra gruppi di potere, politica ed associazioni l’Ente Camerale è stato affidato ad una guida tecnica. Le lunghe battaglie legali per scegliere le regole con cui andare al voto sono finite col travolgere tutti anche chi voleva dettare le regole. Ricorsi e controricorsi hanno portato la Camera di Commercio ad accumulare ritardi per il rinnovo del Consiglio camerale a causa dei numerosi ricorsi che l’ente ha dovuto affrontare. Scaduti i termini, lunedì scorso sono finiti anche quelli concessi con la proroga di sei mesi per addivenire ad una decisone sulle elezioni camerali, il Presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca ha firmato il commissariamento. Fiola come prima di lui Maddaloni viene defenestrato. In punta di legge non ha potuto fare altro che ufficializzare il decreto che Commissaria l’Ente camerale e contestualmente nomina un Commissario Straordinario. Si tratta della dottoressa Maria Salerno, dirigente di ruolo della Giunta Regionale della Campania già in passato chiamata a traghettare la Camera napoletana dalla Presidenza Maddaloni alla nuova nomina. All’epoca restò in carica dal 6 novembre 2015 al 7 marzo dell’anno successivo. Le indicazioni del governatore, questa volta però indicano tempi nettamente ridotti.

La Salerno avrà il compito di traghettare la Camera di Commercio fino al rinnovo del Consiglio. Il 10 aprile scorso sono già stati consegnati presso gli uffici

L’amministrazione uscente della Camera, i documenti che attestano la rappresentatività delle varie associazioni che concorrono alla formazione del Consiglio. Tempi tecnici permettendo, ora sarà la Regione a mettere a punto il decreto di assegnazione di seggi in Consiglio camerale. Ma nella fatispecie il condizionale è d’obbligo. Fiola sta preparando i documenti per passaggio di consegne

a prescindere di qualche ricorso che potrà essere fatto sui numeri, già la settimana prossima la Ragione Campania potrebbe fare un altro decreto.

CIRO FIOLA: «SICURI DI AVER FATTO BENE»

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« Sicuri di aver fatto bene e di aver agito sempre nell’interesse della comunità imprenditoriale napoletana , aspettiamo la conclusione delle procedure. Sicuramente questo Consiglio uscente lascia una camera diversa da come l’ha ereditata. Era sotto gli occhi di tutti il fallimento dell’ente che da terza Camera di commercio d’Italia era diventata ultima. Oggi abbiamo recuperato non solo la dignità distrutta ma lasciamo ( momentaneamente) un ente efficiente e rappresentativo- spiega l’ex Presidente Ciro Fiola sulla sua pagina facebook- Nei prossimi giorni concorderò la data del passaggio di consegna con il commissario nominato, la Dottoressa Maria Salerno dirigente di grandissimo valore. Il presidente De Luca non poteva scegliere meglio. Un ringraziamento particolare a tutto il consiglio, alla giunta, ai dirigenti, ai funzionari e ai dipendenti che si sono prodigati per cambiare la Camera di Commercio di Napoli Le imprese sempre al centro dell’attenzione. Vi terrò informati».

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Le parole di Francesco Pezzullo, presidente di Confesrcenti Ischia: «Speriamo al più presto nella nuova nomina dell’organo camerale per il bene del commercio». Le “lamentele” spesso ignorate dei consiglieri di minoranza

PEZZULLO (CONFESERCENTI ISCHIA): «NOMINA AL PIU’ PRESTO PER IL BENE DEL COMMERCIOo»

L’intera vicenda si consuma sullo scenario della disputa tra il gruppo formato da Unione industriali, Confcommercio e associazione. Costruttori edili e la cordata trainata dall’Aicast ed il Presidente uscente Ciro Fiola. Un uragano che ha finito pere travolgere anche l’isola d’Ischia « Il presidente Vincenzo De Luca, ha preso atto dell’avvenuta scadenza del termine massimo di durata del Consiglio della Camera di commercio e ha sciolto il consiglio camerale. Adesso si procederà con agli apparentemente delle associazioni più rappresentative della Regione e uscirà il nuovo organo camerale. Speriamo al più presto per un continuo lavoro per il bene del commercio»- così ha commentato la decisione Francesco Pezzullo, Presidente di Confesercenti di Ischia

LE ACCUSE DELLE ASSOCIAZIONI STORICHE: GESTIONE PERSONALISTICA

I rapporti tra associazioni di categoria storiche ed il Presidente Ciro Fiola si erano incrinati. Nell’agosto del 2023 era stata chiesta la nomina di un commissario. Fiola aveva cercato di minimizzare gli attacchi parlando di: “Odiatori storici sono tornati alla carica”. La richiesta degli associati di nominare un Commissario per le “reiterate violazioni di legge” imputate alla gestione Fiola,ritenuta “personalistica e inappropriata” e nella quale “non appare garantita l’imparzialita” fino a poratre ad “perdita di credibilità” dell’ente e di “capacita’ di rappresentanza” delle imprese iscritte”. Questa la sostanza della richiesta inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, da dodici associazioni di rappresentanza delle imprese del territorio, tra cui l’Acen, l’associazione costruttori di Angelo Lancellotti, l’Unione industriali Costanzo Jannotti Pecci, Confcommercio del presidente Pasquale Russo e Confesercenti.

PEZZULLO

In discussione c’è sempre stata la presidenza di Ciro Fiola e la sua gestione, accompagnata da una serie di polemiche, scontri interni e ricorsi alla giustizia amministrativa, fino alle dimissioni dal Consiglio della Cciaa, a fine novembre del 2022, di sette consiglieri che rappresentavano le otto associazioni storiche che si erano rivolte ad Urso. A queste se ne aggiungono altre tre (Apa, Confimpresa Italia Campania e Federdat) per annunciare un fronte comune contro quella che infrange “un’anomalia solo napoletana”. Al centro della richiesta di commissariamento ci sono diverse domande. La prima riguarda la costituzione del Consiglio camerale, avvenuta nel 2018, con “l’esclusione di importanti singole di rappresentanza imprenditoriale “ ma anche l ‘ammissione da parte della Regione di Aicast e Assimprese per l’Italia, sigla di rappresentanza vicina al presidente Fiola, neocostituite, con la stessa sede e con un’incerta storia alle spalle. “Piu’ volte i consiglieri di minoranza rappresentavano la mala gestio dell’ente e segnalavano illegittimita’ reiterate”. Accuse sempre liquidate da Fiola come “volgarità” così come il commissariamento etichettato come “fantomatica richiesta”. Nell’aprile 2023 le stesse associazioni storiche avevano vinto il primo round dello scontro con Ciro Fiola. Il 13 aprile di un anno fa il Tar della Campania aveva infatti accolto la richiesta di sospensiva presentata da ACEN, CLAAI, CNA, CdO, Confapi, Confcommercio, Confesercenti ed Unione Industriali in merito alle procedure di rinnovo del Consiglio Camerale avviate. Tuttavia, il presidente Ciro Fiola, in lizza per la riconferma, affermava che l’istanza del Tar non fermava le procedure di rinnovo del Consiglio Camerale. L’epilogo oggi lo conosciamo tutti ed è scritto nel decreto De Luca.

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