CULTURA & SOCIETA'

A Salerno la presentazione di “Calvino” di Silvio Perrella

Con l’autore dialogano Vincenzo Salerno, Alessandra Carloni, Anna Marchitelli. Legge un estratto Anna Bocchino, appuntamento presso la galleria Dadart a Salerno

DI ENZO SALERNO

È “immaginazione” la parola-chiave scelta per l’ultimo appuntamento della rassegna d’arte e di letteratura – a cura della giornalista e scrittriceAnna Marchitelli – Dialoghi d’arte,ospitata presso gli spazi espositivi della Galleria DADART a Salerno. Dallo scorso primo marzo, cinque incontri – ognuno dei quali abbinato a una key-word (fragilità, felicità, infinito, sguardo, immaginazione) – hanno messo insieme artisti e musicisti, poeti e critici letterari, per stimolare un dialogo ‘contaminato’ da linguaggi differenti tra di loro; eppure,allo stesso tempo capaci di produrre nuove contaminazioni, provocatorie in alcuni casi ma non per questo meno stimolanti.La chiusura della rassegna è toccata a Italo Calvino che – proprio attraverso la luce filtrata dell’‘immaginazione’ – ha saputo raccontare il mondo intorno a sé; e ha saputo raccontarsi immaginandosi – sia nella finzione narrativa che nella scrittura saggistica– in modo sempre diverso e originale.

La ‘quinta’ scenica della serata è offerta da un estratto della mostra “Visionaria – Omaggio a Calvino” (che dal 17 al 26 maggio 2024 è stata in esposizione al Palazzo della Cancelleria di Roma)della pittrice e street artistAlessandra Carloni. Un personalissimo ‘viaggio’ nel mondo di Calvino (così come recita il sottotitolo del bel catalogo della mostra, prodotto da DADART curato da Daniela Pronestì) quello di Carloni che non si riduce a un omaggio di circostanza all’opera dello scrittore sanremese ma propone un “dialogo a suon d’immagini con un autore congeniale alla sua sensibilità d’artista”. La trasposizione in “visioni” di alcuni dei testi calviniani più famosi rappresenta per Daniela Pronestì, “un processo del tutto affine a quello adottato in letteratura da Calvino, per il quale compito della facoltà immaginativa è mostrare l’invisibile nascosto sotto gli strati della realtà apparente”. Con lo stesso sguardo “multiplo” e immaginativo il critico e narratore – in prosa e in versi – Silvio Perrella racconta il suo Calvino, volume uscito lo scorso anno (centenario della nascita dello scrittore) nella collana “i Robinson/Letture” dell’editore Laterza. Libro che attraversa “in diagonale” la vicenda biografica e intellettuale di Calvino – Perrella organizza l’indice per capitoli che si succedonocronologicamente dagli anni ’40 fino al 1985 – sulla traccia di una “istintiva propensione alla diagonalità fisica”, tanto radicata da passare, all’occorrenza, dall’autore al personaggio; diventando infine “annuncio di un destino”: “il destino racchiuso nell’immagine leonardesca di un uomo che con il suo corpo traccia nello spazio figure geometriche. Le ipotenuse invisibili che uniscono i grigi cateti sono infatti un’immagine geometrica;un’immagine che, preannunziandolo, enuncia il teorema di una sempre più marcata è visibile diagonalità mentale”. In questo consapevole movimento trasversale, Perrella raccoglie, cataloga e commenta –con una misurataforma di narrazione chebilancia prosa romanzata e scrittura saggistica – le immagini, le suggestioni , i tanti ‘materiali’ riutilizzati da Calvino in tutta la sua vastissima produzione: matematica e botanica, politica, lavoro editoriale e giornalismo, tradizione letteraria italiana, la contemporaneità nelle sue svariate espressioni artistiche con uno sguardo sempre rivolto alle letterature straniere. È il “demone della combinatorietà” – così lo chiama Silvio Perrella e tale sembra essere anche la funzione stimolatrice dell’immaginazione nell’evento combinatorio di pittura e parola alla DADART – che scuote Calvino; riflettendosi costantemente in ogni suo scritto, con la consapevolezza che: “tutto può essere riusato e ricollocato e riletto”.

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